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Smart working, quali sono le linee guida per il lavoro agile nella Pa: la proposta di Brunetta

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Stefano Serrani

Oggi, venerdì 22 ottobre, il Ministro della PA Renato Brunetta presenta ai Sindacati le Linee Guida per lo smart working nelle Amministrazioni Pubbliche. Escluso tassativamente l’uso di dotazione tecnologica personale, attrezzatura e connsessione internet sarà fornita dal datore di lavoro.

Renato Brunetta

“Delineare la modalità di svolgimento della prestazione lavorativa cosiddetta agile avendo riguardo al diritto alla disconnessione, al diritto alla formazione specifica, al diritto alla protezione dei dati personali, al regime dei permessi e delle assenze ed alla compatibilità con ogni altro istituto del rapporto di lavoro e previsione contrattuale”. E’ questo l’obiettivo perseguito dalle Linee Guida per lo smart working nella Pubblica Amministrazione che il Ministro Renato Brunetta presenterà oggi ai Sindacati.

Come riportato da Adnkronos, la cornice per il lavoro agile nelle PA anticipa parzialmente ciò che sarà previsto in tutti i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. E regola l’attività di Pubbliche Amministrazioni e altri enti ad esse assimilati, tenuti a prevedere misure in materia di smart working. Al fine di garantire condizioni lavorative trasparenti, consentire il miglioramento dei servizi pubblici e favorire equilibrio fra vita professionale e vita privata del dipendente.

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Smart working, materiali e connessione forniti dal datore di lavoro

Smart working, le linee guida di Brunetta

Rispetto a quanto avvenuto durante la pandemia non sarà più possibile servirsi di dispositivi personali e utenze domestiche. Una delle novità più importanti riguarderà, infatti, il divieto di utilizzo di Pc e apparecchiature personali. Il datore di lavoro dovrà dotare il dipendente di idonea strumentazione tecnologica. E in più, per accedere alle applicazioni dell’ente, sarà possibile utilizzare esclusivamente la connessione Internet fornita dal datore di lavoro.

L’amministrazione deve prevedere apposite modalità per consentire la raggiungibilità delle proprie applicazioni da remoto. Se le applicazioni dell’ente sono raggiungibili da remoto, ovvero sono in cloud, il dipendente può accedere tranquillamente da casa ai propri principali strumenti di lavoro. Alternativamente si può ricorrere all’attivazione di una Vpn. Cioè una rete privata virtuale che garantisce privacy, anonimato e sicurezza verso l’ente. Oppure si può fare uso di accessi in desktop remoto ai server”, si legge nel testo della bozza riportato da Adnkronos.

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