Covid-19: in Gran Bretagna torna l’incubo contagi

In Gran Bretagna tornano a salire i contagi da Covid 19. Sono oltre 45mila i casi quotidiani e aumentano anche i morti. Boris Johnson ha abolito tutte le restrizioni già a luglio, ma ora si teme la combo Covid-influenza stagionale.

covid Gran Bretagna
In Gran Bretagna torna la paura per il Covid: salgono i contagi e aumentano i morti

Il Covid riprendere a correre veloce in Gran Bretagna. In poche ore il numero dei contagi è salito vertiginosamente, tanto da far sprofondare di nuovo nello sconforto i cittadini inglesi. Nelle ultime 24 ore sono 45.066 i casi che sono stati denunciati all’autorità sanitaria ed è il numero più alto da luglio.

Anche il numero giornaliero dei morti è tornato a salire: solo ieri ne sono stati segnalati 157 per un totale di 138mila vittime dall’inizio della pandemia. Secondo i medici inglesi, a contribuire all’aumento dei casi di Covid 19, è stata la riapertura delle scuole in concomitanza con l’arrivo del freddo. A incidere, però, sarebbe anche la mancanza di tutte quelle restrizioni che fino a luglio sono state in vigore in tutta la Gran Bretagna. Da agosto in tutto il Paese non c’è più l’obbligo di mascherina e non c’è il limite di capienza al chiuso. E’ venuto meno anche il metro di distanza tra una persona e l’altra, così tutto è tornata all’era pre-Covid.

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Covid-19: in Gran Bretagna sotto accusa le politiche di Boris Johnson

Nonostante il numero dei ricoveri in ospedale sia stabile, gli esperti temono che i numeri del contagio possano ancora crescere. Il rischio è che tramite bambini e ragazzi, il virus arrivi ovunque. E senza restrizioni si propaghi di nuovo a macchia d’olio. Il dato positivo è che circa l’80% ragazzi over 12 ha già ricevuto le due dosi del vaccino e la campagna continua.

I tecnici valutano la situazione e il Governo si prepara ad agire di conseguenza. Intanto, però, proprio qualche giorno fa il premier Boris Johnson è stato messo sotto accusa per le sue decisioni.  Secondo un rapporto presentato dai parlamentari britannici, infatti, la gestione della prima fase della pandemia è stata uno dei peggiori fallimenti della salute pubblica inglese. Secondo i membri di Westminster, Johnson ha avuto un atteggiamento “fatalistico” che ha provocato la morte di tante persone che forse potevano essere salvare. Inoltre, secondo il dossier di 157 pagine, la pandemia ha evidenziato “le grandi carenze nella macchina del governo”.

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