Importante aumento in busta paga in arrivo a luglio, ma non riguarderà tutti i lavoratori dipendenti: ecco la categoria interessata
Buone notizie per gli italiani. Sta per arrivare una busta paga relativa al mese di luglio leggermente più ricca. Una novità importante che può far tirare un sospiro di sollievo, ma che non riguarda tutte le categorie di lavoratori dipendenti, bensì solo una determinata categoria, che può godere dei benefici di un accordo di rinnovo del proprio Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
A poter sorridere in questo caso sono i dipendenti di aziende che lavorano nell’ambito del noleggio bus, del gran turismo e di altri servizi di trasporto, fondamentali soprattutto in questo periodo di vacanze estive, ma anche nel resto dell’anno. Il rinnovo, sottoscritto lo scorso 23 maggio, porta novità importanti per la categoria, tra retribuzioni, una tantum, aumenti e indennità.
L’obiettivo dell’accordo è adeguare gli attuali salari al costo della vita e all’inflazione, che ha eroso buona parte del potere d’acquisto delle famiglie italiane negli ultimi anni. Tra le misure principali abbiamo così una tantum fino a 600 euro, un nuovo EDR, un’indennità integrativa fino a 40 euro e soprattutto aumenti retributivi fino a 200 euro.
L’aumento nella retribuzione è previsto già nel mese di luglio, quando i lavoratori del settore si troveranno un incremento di 60 euro, cui si aggiungono 40 euro di EDR. Ad agosto l’aumento sarà di ulteriori 100 euro tabellari, per un totale complessivo di 200 euro mensili lordi per il livello C2.
Nel dettaglio, tali aumenti andranno dai 44,78 euro del livello C4 agli 89,55 dei livelli A1, Q1 e Q2, cui si aggiungono i 40 euro mensili del nuovo Elemento Distinto della Retribuzione, la componente fissa che si applica ai contratti di tutti i dipendenti e che, erogato per 14 mensilità, entra nella retribuzione di base, senza concorrere ai fini del TFR.
Le buone notizie non finiscono qui, però, per i dipendenti del settore trasporti. Dal 2026 è infatti in arrivo anche un’indennità integrativa di 40 euro mensili per gli accordi sugli orari di lavoro, o in alternativa, per le aziende, la possibilità di erogare 20 euro mensili convertibili in due giorni di permesso retribuito.
Con il nuovo contratto, i dipendenti del settore potranno quindi far fronte con maggior serenità all’aumento dell’inflazione, che continua a preoccupare gli italiani, soprattutto in quelle categorie di lavoratori che non possono ancora contare su un adeguamento dei propri salari all’attuale situazione economica del paese.
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