I contribuenti devono prepararsi, stanno per partire una serie di controlli dell’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni dei redditi, ecco chi è maggiormente a rischio.
Essere oggetto di un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate genera spesso ansia un po’ in tutti, pur sapendo di avere fatto tutto secondo le regole e nelle scadenze previste. In casi simili anche solo venire a conoscenza di una serie di verifiche in arrivo, pur senza sapere se si rientrerà tra le persone attenzionate, può far pensare di avere fatto un errore a cui non si era pensato e che può costare caro.

L’ente ha però il compito proprio di vigilare attentamente su quanto viene fatto, per questo è pronta a usare il pugno di ferro per evitare che ci siano incongruenze o, peggio ancora, che qualcuno faccia il furbo pensando di farla franca. E’ bene quindi sapere quali siano gli utenti che possono essere considerati maggiormente a rischio, così da tenersi pronti.
Controlli Agenzia delle Entrate in arrivo: le motivazioni
Ora non ci sono più dubbi, l’Agenzia delle Entrate ha diffuso una comunicazione il 3 luglio 2025 per rendere noto l’invio di comunicazioni via Pec ai contribuenti che potrebbero avere commesso degli errori o omesso dei dati nelle dichiarazioni Iva. Questo potrebbe avvenire soprattutto in seguito a due differenti anomalie:
- dichiarazione presentata non corretta;
- mancata presentazione della dichiarazione Iva per il periodo d’imposta 2024.
I problemi possono riguardare soprattutto alcuni aspetti delle dichiarazioni su cui si concentrerà la lente di ingrandimento dell’ente: operazioni attive dichiarate per un importo inferiore a 1.000 euro, incoerente con le cessioni registrate ai fini Iva nello stesso periodo, assenza del quadro VE e mancata compilazione del quadro VJ per fatture ricevute con meccanismo del reverse charge.

E’ bene quindi tenersi pronti e capire cosa potrebbe succedere se si dovesse ricevere la comunicazione. L’utente dovrà quindi soddisfare le richieste dell’Agenzia delle Entrate, scegliendo se correggere eventuali errori o omissioni seguendo le modalità indicate nella comunicazione o inviare le informazioni richieste, così che tutto risulti completo.
Come spesso capita in questi casi, il rispetto ei tempi previsti risulta essere fondamentale, se si rientra tra i contribuenti che non hanno ancora provveduto a inviare la documentazione Iva 2024 è bene affrettarsi, non si potrà andare oltre il 29 luglio, tenendo conto di una proroga di 90 giorni rispetto alla naturale scadenza del 30 aprile. In alternativa, si può sfruttare la documentazione integrativa per modificare quello che non risulta corretto o inserire eventuali dati mancanti.
Non si deve però pensare che questa possa essere un’azione isolata da parte dell’organismo che vigila sui patrimoni dei cittadini. Da qui in avanti, infatti, le verifiche saranno più rigide e periodiche, così da combattere l’evasione, fenomeno ancora troppo diffuso nel nostro Paese. Le verifiche, per quanto fastidiose, saranno fatte nell’interesse di tutti, cercando di essere meno invasive per chi sa di essere in regola.