Una nuova truffa sta circolando e questa volta le vittime sono gli automobilisti. Ecco come riconoscere la frode e proteggersi.
I cybercriminali trovano sempre nuovi stratagemmi per ingannare gli utenti con le loro truffe online. In questi giorni ha preso piede una frode che si rivolge, in particolare, agli automobilisti. I malintenzionati contattano le loro vittime con una comunicazione che a prima vista potrebbe sembrare di un ente ufficiale, ma che in realtà mira solo a mettere in allarme gli user con l’obiettivo di appropriarsi dei loro soldi.

Il web è un terreno fertile per le truffe che – tramite mail, messaggi e social network – fanno migliaia e migliaia di vittime ogni anno. Per evitare di essere tratti in inganno, è fondamentale prestare attenzione alle comunicazioni che riceviamo, assicurandoci che provengano da fonti attendibili.
La nuova truffa che sta colpendo gli utenti consiste in una finta multa per transito in una zona a traffico limitato (ZTL). Il messaggio, che sembrerebbe provenire dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, parla di una “violazione accertata” citando l’art. 7 del Codice della Strada. Gli utenti sono invitati a verificare i dettagli e provvedere al pagamento di una sanzione che parte da 196 euro e potrebbe aumentare a 468 euro qualora non venisse saldata in un breve lasso di tempo.
Come riconoscere la truffa della multa ZTL
Gli automobilisti sono, dunque, esortati a versare al più presto il denaro. Nella comunicazione – inviata tramite WhatsApp – viene anche proposta una riduzione dell’importo dovuto pagando subito. In questo modo, i cybercriminali cercano di spingere le loro vittime a muoversi velocemente, senza pensare troppo.

Alla fine del messaggio, c’è il link che dovrebbe portare alla pagina per effettuare il pagamento. In realtà, però, non si tratta di un sito ufficiale: i malcapitati, facendo clic sull’indirizzo, finiscono su un portale fasullo creato appositamente dagli hacker per le loro truffe. Come fare, quindi, per riconoscere la frode ed evitare di farsi raggirare?
Il fatto che la multa venga comunicata tramite WhatsApp è un chiaro campanello d’allarme. Solitamente, infatti, gli avvisi di questo genere sono recapitati via PEC, posta raccomandata o applicazioni come IO. Un messaggio proveniente da un numero sconosciuto, e non da una piattaforma ufficiale, dovrebbe insospettirci subito.
La presenza di un link alla fine del messaggio è un altro segnale. I cybercriminali sono soliti inviare avvisi spacciandosi per enti, istituti bancari o siti di e-commerce che terminano con link che portano a siti fasulli in cui viene richiesto alle vittime di inserire informazioni personali, credenziali o dati bancari.
L’unica soluzione per difendersi dai tentativi di frode è non rispondere ai messaggi sospetti, a maggior ragione se inviati da numeri sconosciuti, ed evitare di cliccare sui link di fonti non ufficiali. Nel caso in cui dovessimo ricevere una multa, il consiglio è rivolgersi alla Polizia Municipale o contattare l’ente da cui proviene la sanzione per assicurarsi che sia tutto vero.