Se la cartella esattoriale non viene notificata entro una certa scadenza, il credito diventa inesigibile. Quali sono i termini?
In base all’attuale legge sulla riscossione forzata dei crediti, gli importi dovuti dai debitori vengono iscritti a ruolo, ossia nell’elenco in cui sono evidenziati i nomi dei contribuenti che hanno debiti con il Fisco, il tipo di redito e l’ammontare da riscuotere.

Il ruolo viene stilato dal creditore e inviato all’Agenzia delle Entrate che, sulla base delle informazioni contenute, forma la cartella di pagamento e la notifica all’interessato. La cartella esattoriale, dunque, serve sia per ordinare il pagamento (entro 60 giorni dalla notifica) sia per l’avviso di mora, perché in essa è contenuto l’avviso che, in caso di inadempimento, l’addetto alla riscossione avvierà automaticamente l’esecuzione forzata sui beni del contribuente. Ma dopo quanto tempo il credito non è più esigibile?
Non vuoi pagare le cartelle esattoriali: occhio a questi termini, potresti beneficiare della decadenza
Le cartelle esattoriali possono decadere e rendere il debito non più oggetto di riscossione. La decadenza interviene quando l’agente di riscossione non procede alla notifica della cartella entro un determinato termine, che dipende dalla tipologia di credito. Nel dettaglio:

- per IRPEF, IVA e le altre imposte erariali la decadenza scatta se dopo il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di presentazione della Dichiarazione dei Redditi non vengono notificate le cartelle;
- per IMU, TARI e i tributi locali la decadenza è di 5 anni dalla violazione;
- per il bollo auto la decadenza scatta dopo 3 anni dalla mancata notifica della cartella;
- per le multe stradali la cartella va notificata entro 2 anni dalla trasmissione del ruolo.
Ma c’è un’ulteriore scadenza per la riscossione dei crediti da parte del Fisco: dalla notifica della cartella esattoriale non deve passare più di un anno per l’azione esecutiva. Se, quindi, dopo tale termine l’espropriazione non è stata avviata, dovrà essere notificato al contribuente un avviso contenente un nuovo avvertimento a pagare entro 5 giorni. Questa regola è contenuta nell’art. 50 del D.P.R. n. 602 del 1973.
Di conseguenza, coloro che hanno ricevuto una cartella esattoriale da più di un anno non possono essere oggetto di pignoramento, se prima l’agente di riscossione non provvede alla notifica dell’intimazione di pagamento e attende che siano trascorsi 5 giorni. Durante tale periodo, i contribuenti interessati avranno l’opportunità di contestare l’intimazione del pagamento se è intervenuta la prescrizione oppure chiedere il pagamento dilazionato, che ostacola il pignoramento e le misure cautelari.