Hai meno di 31 anni? Lo Stato ti paga parte dell’affitto: il Bonus che tutti stavano aspettando

Con questo Bonus permette a tutti i giovani di risparmiare sulle spese di affitto: ecco come funziona, i tetti massimi e chi può richiederlo.

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Hai meno di 31 anni? Lo Stato ti paga parte dell’affitto: il Bonus che tutti stavano aspettando (Free.it)

Anche per il 2024, il Governo Meloni ha approvato il Bonus Affitto Giovani, ossia un’utilissima detrazione che permette a tutte le coppie che possiedono alcuni requisiti i quali, tuttavia, non sono comunque decisamente stringenti, anzi.

Dal 2023, infatti, lo Stato ha dato questa opportunità che è stata riconfermata in toto anche per quest’anno, una bellissima occasione per tutti quei giovani, magari studenti-lavoratori, che non hanno un reddito altissimo ma che, allo stesso tempo, non possono permettersi un affitto altissimo.

Soprattutto se si è in coppia, oppure semplicemente degli amici che vogliono provare a fare la prima esperienza da soli lontano dai genitori, questa rappresenta un’ottima opportunità per cercare di risparmiare qualche soldo, soprattutto in questo periodo dove gli affitti sono alle stelle. Ecco tutto quello che devi sapere su questa importante agevolazione fiscale.

Bonus Affitto Giovani: come funziona, ISEE e chi può richiederlo

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Ecco come funziona e come richiedere il Bonus Affitto Giovani (Free.it)

Il Bonus Affitto Giovani 2024 prevede una detrazione fiscale del 20% per tutti gli Under 31 che hanno sottoscritto un contratto di locazione, fino ad un massimo di 2mila euro, ma con detrazione minima pari a 991,60 Euro.

Il tutto a che fare, però, fino ad un massimo di 4 anni ed è valida sia l’affitto è di una casa intera oppure di una singola stanza. Il bonus è valido per i ragazzi tra i 20 ed i 31 anni non ancora compiuta e che hanno un reddito complessivo annuale non superiore ai 15.491,71 Euro e che, ovviamente, hanno un regolare contratto di affitto.

Un fatto da non sottovalutare, inoltre, è quello di avere l’indirizzo di residenza nell’immobile affittato e non, per esempio, ancora nella casa di proprietà dei genitori. C’è, tuttavia, una brutta notizia: ci sono anche delle unità immobiliari escluse e che, quindi, non possono godere dell’agevolazione fiscale del 20%.

Non rientrano nel disegno di legge, infatti, gli immobili di tipo A/1, A/8 e A/9, quelli pubblici residenziali di qualsiasi tipo e, soprattutto, gli alloggi turistici. Questa opportunità potrebbe, ad esempio, essere ottimale per tutti gli studenti fuori sede o quei giovani che, magari, hanno appena iniziato a lavorare e che, di conseguenza, non percepiscono uno stipendio davvero elevato ma, allo stesso tempo, sono comunque lontani da casa.

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