Cittadinanza italiana alla piccola Indi Gregory, la neonata di 8 mesi potrà curarsi in Italia: l’annuncio commuove

Un Consiglio dei ministri convocato d’urgenza ha permesso ad una bimba di 8 mesi inglese di potersi curare in Italia. La sua storia commuove. 

Indi Gregory è una neonata inglesi di otto mesi affetta da mitocondriale giudicata incurabile, ora invece la possibilità di essere trasferita al Bambino Gesù di Roma. L’ufficialità è giunta dopo diverse settimane di totale riservatezza.

Indi Gregory
Indi Gregory e la storia che ha commosso tutti, la decisione del Governo italiano (Immagine Rete)

La piccola soffre della stessa malattia genetica degenerativa di Charlie Gard: a causa di questo problema di salute c’è il mancato sviluppo di tutti i muscoli. Il padre della piccola ha ribadito di essere “orgoglioso che sua figlia sia diventata italiana“.

La storia

Dean Gregory ha tenuto a ringraziare il Governo e il popolo italiano. “Da voi speranza e fiducia nell’umanità. Dio vi benedica“, ha ribadito l’uomo. L’ospedale pediatrico romano ha offerto alla famiglia della bambina la possibilità di assisterla, così come fatto con altri due bimbi inglesi.

Di recente, però, l’Alta Corte londinese aveva negato la possibilità di trasferirsi in Italia e così la bambina sarebbe morta per l’interruzione della ventilazione artificiale (ore 15).

La neonata si trova al Queen’s Medical di Nottingham, struttura sanitaria nella quale i medici ritengono non ci sia più nulla da fare. E proprio per questo, infatti, il giudice Peel aveva parlato di staccare i macchinari che la tengono in vita nel suo “migliore interesse“.

La vicenda non si è conclusa perché i genitori hanno deciso di provare le cure in Italia. Il Bambin Gesù si è infatti detto disponibile a prendere in cura la bambina. “Scriviamo per confermare che siamo pronti ad accogliere e curare vostra figlia Indi Gregory, nata il 24 febbraio 2023, all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma“, si legge in una dichiarazione riportata da Repubblica che riguarda la struttura sanitaria capitolina.

La posizione di Mitocon

Sulla vicenda è intanto intervenuto Marco Marmotta, il presidente di Mitocon (nata nel 2007 da un gruppo di genitori di bambini affetti da malattie mitocondriali). “Quelle mitocondriali sono patologie gravi per le quali al momento non esistono cure nei casi molto gravi come quello della piccola Indi, ci chiediamo quale sia ‘il miglior interesse per il paziente” e chi sia deputato a stabilirlo, se i giudici o i genitori“, commenta Marmotta.

Ci uniamo quindi all’appello della famiglia e dei suoi legali perché venga rispettata la volontà di questa famiglia e sia difeso il loro diritto di scegliere per la vita della figlia“, si legge sulla nota ufficiale di Mitocon.

E pensare che i genitori di Indy avevano lanciato un appello, sostenuti dalle associazione Pro Vita, affinché lo stop ai trattamenti fosse un evento da scongiurare. La speranza era che venisse consentito alla famiglia della bambina di trasferirla a Roma dove i medici hanno ribadito di essere pronti ad accoglierla.

La legge italiana, infatti, impedisce l’eutanasia e quindi è necessario in questi casi trovare soluzioni alternative. Sulla vicenda si è espresso anche l’ex senatore Simone Pillon che ha scritto un messaggio di ringraziamenti su X. “Un grandissimo grazie al governo italiano, al presidente Giorgia Meloni a tutti i ministri e all’intero popolo italiano da parte dei familiari di  Indi Gregory Ora al lavoro per rimuovere i residui ostacoli e portarla presto a Roma“, si legge sul profilo di Pillon. 

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