Studenti abusati dal prof di religione. I racconti shock delle vittime

Gli studenti abusati dal loro prof di religione hanno raccontato gli approcci che l’uomo riservava loro con insistenza e seguendo un iter specifico. Una storia agghiacciante accaduta a Latina. Si temono altri casi

Gli abusi sessuali accadevano lontano dagli occhi indiscreti degli altri studenti. Il professore di religione aspettava il momento giusto, quando la sua “preda” era da solo. Il racconto scioccante dell’alunno che ha confessato le violenze subite dal suo insegnante ha sconvolto gli inquirenti che continuano a indagare sull’uomo.

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Studenti abusati sessualmente dal prof di religione. I racconti delle vittime (free.it

“Si comportava con me come un ragazzo che cerca di approcciare, cercandomi e cercando di attendere il momento in cui stavo da solo, lontano dai miei amici”. Queste le prime parole della vittima riportate stamani da La Repubblica mentre il prof di religione e diacono è stata arrestato a Latina. Emergono altri particolari inquietanti sull’accaduto che ha coinvolto anche altri minori. L’accusa per il pedofilo è di violenza sessuale sui suoi studenti.

Studente abusato dal prof di religione: i racconti delle vittime

Sono emersi, man mano, tutti i racconti shock fatti dalle vittime agli inquirenti. Uno dei giovani caduti nella rete pedofila del prof ha detto agli inquirenti mentre mostrava la chat con l’insegnante: “Guardate, mi ha mandato una sua foto. È disteso sul letto, in mutande, a gambe divaricate…”.  La situazione sta preoccupando carabinieri e magistrati perché il caso sembra destinato ad ampliarsi.

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Studenti abusati sessualmente dal prof di religione. Le indagini dei carabinieri (ansa) free.it

La brutale vicenda è esplosa a gennaio di quest’anno. Monica Sansoni, garante dell’infanzia e dell’adolescenza, dopo aver visionato le chat tra gli alunni e il prof e aver raccolto diversi racconti confidati dagli studenti del liceo scientifico ‘Majorana’ di Latina, si è rivolta alla Procura. Il tono delle conversazioni che Alessandro Frateschi, prof di religione e diacono impegnato anche in una casa famiglia e in una parrocchia nella sua città natale Terracina, è stato immediatamente fermato dagli investigatori.

Lo scorso febbraio il vescovo Mariano Crociata era intervenuto revocando all’uomo l’idoneità all’insegnamento, sospendendolo in modo permanente. Oltre a tali atti portati avanti dalla Diocesi, non risultano iniziative successive a carico dell’indagato. Mentre la Procura è andata avanti con gli accertamenti sul caso e, ipotizzando abusi a carico di ben 5 minorenni, a luglio ha arrestato il 50enne, disponendo per lui gli arresti domiciliari. Ma non finisce qui perché lo scorso settembre, una seconda ordinanza di custodia cautelare giunge per l’insegnante. L’accusa è sempre la stessa.

Le indagini

A settembre Frateschi è stato accusato di un altro abuso sessuale nei confronti di un altro ragazzino, che all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto 14 anni. La giovane vittima ha raccontato agli inquirenti: “Quando sono arrivato ha spento la televisione e mi ha fatto spogliare. Io tentennavo e gli dicevo: sono troppo piccolo per queste cose. Ma lui mi diceva di stare tranquillo”.

Secondo chi indaga sul caso, i sospetti è che ci siano altre vittime. Gli inquirenti temono che agisse non solo a scuola ma anche in altri contesti come la chiesa e le case famiglie. Poco per volta stanno, infatti, emergendo le testimonianze delle vittime e altri macabri particolari. Inizialmente gli alunni del prof avevano dichiarato che i messaggi inviati dall’uomo erano “normali”. Ma con il trascorrere dei giorni le conversazioni cambiarono tono. E il pedofilo non si fermava all’invio dei messaggi ma era andato oltre, mettendo in pratica quella che viene definita la pratica del “sexual stage”, ovvero cingere i fianchi e le gambe delle vittime.

Uno delle vittime ha dichiarato, come riporta sempre il quotidiano: “Quando ho capito cosa stava facendo ho provato a stare lontano da lui ma lui continuava a toccarmerli e a stringerli. Questa cosa mi infastidiva terribilmente“. Il grandissimo disagio provato ha spinto successivamente gli studenti a confidarsi con la prof di italiano. Durante la perquisizione dei carabinieri a casa dell’indagato è venuto alla luce una grande quantità di materiale pedopornografico che l’uomo custodiva gelosamente nonostante le indagini a suo carico fossero iniziate e fosse stato già allontanato dall’insegnamento.

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