Scherzo Meloni, chi è il consigliere diplomatico Francesco Talò che si è dimesso

Lo scherzo telefonico orchestrato da due comici russi ai danni della premier Giorgia Meloni è costato caro all’ormai ex consigliere diplomatico Francesco Talò. L’annuncio è ufficiale.

Si è dimesso dalla carica di consigliere diplomatico Francesco Talò in seguito allo scandalo della telefonata fasulla che la premier Giorgia Meloni ha tenuto con il presunto presidente dellUnione africana. In realtà, però, si è trattata dell’azione di due comici russi.

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Francesco Talò e Giorgia Meloni, dimissioni per l’ex consigliere diplomatico (ANSA)

Dopo aver bucato il sistema di sicurezza, infatti, i comici hanno avuto un confronto telefonico con la presidente del Consiglio, ma ciò sarebbe risultato sospetto in seguito. Le falle create da questo episodio hanno comportato una scelta ben precisa, così come annunciato in conferenza stampa.

Cosa ha detto la premier Meloni

La presidente Giorgia Meloni ha spiegato in conferenza che Talò non è più consigliere diplomatico poiché ha rassegnato le dimissioni dalla carica fin qui ricoperta. C’è spazio ovviamente per l’analisi della chiamata. “Il fatto che la finta telefonata sia stata rilanciata per prima da canali che alimentano la propaganda russa qualche domanda“, spiega la leader politica.

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Giorgia Meloni e la telefonata fake con un fantomatico esponente dell’Unione africana in realtà inesistente (ANSA)

La premier non si tira indietro e se la prende contro chi prova a screditare l’immagine dell’Italia nel proprio Paese, così come nel mondo. “È ovvio che se le cose stessero così, cioè che siamo stati oggetti di disinformazione per le posizioni che abbiamo a livello internazionali“, ribadisce.

Rimanere ferma sulle proprie idee anche in merito alla guerra in Ucraina, iniziata a febbraio 2022, elemento al centro della telefonata fasulla. “Ci siamo assunti la responsabilità di una posizione chiarissima, e forse anche per questo che telefonano a noi. Essere consapevoli della stanchezza non vuol dire non credere nella vittoria dell’Ucraina. Noi ci crediamo e continuano a fare quello che possiamo per dare una mano“, ha ribadito Meloni.

Chi è il l’ex consigliere Francesco Talò

Francesco Talò si è dimesso nella mattinata di venerdì 3 novembre 2023. Ad annunciarlo è stata la stessa premier che ha parlato di uno dei più stretti collaboratori presenti a Palazzo Chigi. Alla base ci sarebbe stata quindi una superficialità sul fronte delle verifiche necessarie in casi come questi.

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Talò è il consigliere diplomatico che ha annunciato le dimissioni dalla carica dopo lo scherzo telefono dei due comici russi a Giorgia Meloni (ANSA)

Talò è nato a La Spezia e e si è laureato in Giurisprudenza presso La Sapienza di Roma. L’ex consigliere è sposato con tre figli: dal 2017 è ambasciatore di grado, nonché rappresentante permanente presso la Nato dal 2019. In precedenza ha ricoperto ruoli istituzioni alla Farnesina (coordinatore per la sicurezza cibernetica), coordinare per la lotta all’antisemitismo durante la Conferenza Osce (2017-2018).

Francesco Talò è stato direttore per il Sudamerica alla Farnesina (2006-2007), console generale a New York (2007-2011) e inviato speciale del ministero degli Esteri per Afghanistan e Pakistan nel periodo 2011-2012. Ha ricoperto fra il 2012 e il 2017 la carica di ambasciatore in Israele.

Scherzo fatale per l’ex consigliere diplomatico

All’origine dello scherzo telefonico c’è stato più di qualche errore, con tanto di spiegazione ufficiale annunciata dalla stessa presidente. “Non è stata fatta una verifica. A me non è tornato un alert e la cosa non mi ha consentito di muovermi. Ho dato per scontato che le cose fossero corrette“, confessa.

Meloni elogia l’ex consigliere per il “gesto di responsabilità. Di queste telefonate ne abbiamo fatte almeno 80, mi dispiace che in questo inciampo sia messo in discussione ciò che è stato fatto. Ringrazio lui e l’ufficio diplomatico. Io se ricevo una telefonata dall’ufficio del consigliere diplomatico la devo dare per buona […] Penso che si sia confermata la coerenza del governo“, chiarisce.

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