Passaporti e carte d’identità si ritireranno alla Posta: quando e per chi scattano le novità

Carte d’identità e passaporti non dovranno essere più ritirati esclusivamente negli uffici comunali o nei commissariati: le novità e dove si potrà andare. 

Dopo il rinnovo di passaporti e carta d’identità non sarà necessario il ritiro dei documenti solo ed esclusivamente nei municipi o nei commissariati. Grazie al progetto Polis, infatti, si potranno ritirare i documenti anche negli uffici postali.

Passaporto
Ritiro passaporto rinnovato in ufficio postale, la decisione per i Comuni sotto i 15mila abitanti (Immagine Rete)

La decisione fa parte di una iniziativa promossa di recente che ha lo scopo di aiutare i cittadini con un ulteriore supporto nel ritiro dei documenti. Ecco intanto nel dettaglio di cosa si tratta e cosa bisogna sapere.

Come funziona

L’iniziativa del Progetto Polis è rivolta a quelle cittadine e quei cittadini che abitano in un comune sotto i 15mila abitanti. Grazie a questo progetto sarà possibile ritirare i documenti nei 7mila uffici postali, ospitati dai Comuni con meno di 15mila abitanti.

Il Progetto Polis è l’immagine più bella che possiamo presentare quando diciamo che Poste Italiane coniuga il business e il supporto al sistema Paese“, spiega Giuseppe Lasco, condirettore Generale di Poste Italiane.

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Passaporti e patenti da ritirare presso gli uffici postali, cosa cambia e da quando (Immagine Rete)

Al momento è già possibile erogare certificati anagrafici e giudiziari. Da dicembre 2023 sarà invece possibile ritirare il passaporto, da febbraio 2024 “rilasceremo le carte di identità elettroniche e i servizi dell’Agenzia delle Entrate“, si legge in una nota pubblico sul sito di Poste Italiane.

Attualmente negli uffici postali, già interessati dal Progetto Polis si possono ritirare i seguenti certificati INPS: cedoino della pensione, certificazione unica e il modello “Obis M” che riassume i dati informativi sull’assegno pensionistico.

L’annuncio

Giuseppe Lasco, condirettore generale di Poste Italiane, lo ha annunciato nel corso di una intervista al TGPoste. In seguito all’annuncio, infatti, sui social sono giunti migliaia di commenti positivi che ne hanno evidenziato l’utilità.

Il progetto Polis, presentato a gennaio alla presenza delle massime cariche dello Stato, “procede a ritmi elevati anche nella costituzione della più grande rete nazionale di aree di coworking, con 250 siti messi a disposizione da Poste Italiane in tutto il Paese“, si legge.

Vogliamo dare a persone, aziende e professionisti l’opportunità di usare questi spazi. Questi spazi non saranno solo nelle grandi città dove i player del settore sono già presenti ma soprattutto nelle realtà medio-piccole, per contribuire allo sviluppo sociale ed economico di tutto il Paese“, spiega Lasco.

Il commento del ministro Santanché

Soddisfazione anche da parte di Daniela Santanché, attuale ministro del Turismo, che ha lodato l’iniziativa di Poste Italiane. “Abbiamo il dovere di preservare e tutelare lo spopolamento dei piccoli Comuni, e la mancanza di servizi ne è una possibile causa. Con il Progetto Polis di Poste si affronta questo tema e si dà la possibilità anche ai cittadini dei Comuni sotto i 15mila abitanti di accedere facilmente ad alcuni servizi”.

Se pensiamo, poi, ai Comuni piccoli, che sono delle vere e proprie comunità sociali prima che amministrative, comprendiamo il valore di questo servizio“, ha spiegato. Santanché ha spiegato che di recente ci sono stati alcuni problemi anche strutturali, fra questi il rilascio dei passaporti.

Cosa che ha pesato molto nei mesi scorsi e che è stata un problema per molti italiani e per il comparto del turismo. Come sempre affrontiamo pragmaticamente i problemi a cui cerchiamo di fornire soluzioni strutturali e durature nel tempo a favore degli italiani“, ha concluso.

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