Canone Rai, arriva il taglio in bolletta: da 90 a 70 euro. L’annuncio del Governo Meloni

Il Governo Meloni ha deciso: il canone Rai sarà tagliato dalla bolletta. Il risparmio annuale per i consumatori sarà di 20 euro. Si passerà da 90 a 70 euro l’anno

Nel corso della conferenza stampa sulla legge di Bilancio, il vicepremier della Lega Matteo Salvini ha commentato il risultato ottenuto dal governo di Giorgia Meloni in merito al canone Rai in bolletta: “Ci sarà un primo intervento sul canone Rai che sarà tagliato dalla bolletta dei contribuenti”.

Canone Rai
Canone Rai, dal 2024 taglio nella bolletta: cosa cambia per i consumatori (ansa) free.it

Alle parole del ministro Salvini si sono aggiunte quelle del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti che al termine del Consiglio dei ministri ha riferito, come riporta anche il Messaggero: “Un quarto del canone non viene più pagato in bolletta”. Nello specifico, il pagamento del canone Rai passerà da 90 euro a 70 euro l’anno.

Canone Rai tagliato dalla bolletta. Si passerà da 90 a 70 euro annuali

Alla fine del Cdm – Consiglio dei ministri – il ministro dell’Economia Giorgetti ha specificato che il canone Rai che i contribuenti pagano in bolletta passerà presto da 20 euro a 15, e nell’anno si passerà dunque da 90 a 70 euro. Si tratterà di una riduzione annuale per gli italiani che fino ad ora hanno sempre pagato il servizio, per un importo totale di 90 euro l’anno.

Bolletta canone Rai
Il canone Rai ridotto in bolletta. Cosa cambia dal 2024 (ANSA)

Finora era prevista in bolletta l’eventualità di rateizzazione del valore complessivo in tranche da 9 euro l’una nel pagamento del canone Rai. La somma da molto tempo viene  inserita tra le voci della bolletta dell’energia elettrica. Solo ora si sta valutando una prima rivoluzione rispetto agli anni precedenti quando anche l’Unione europea si era pronunciata su questo argomento, evidenziato come ogni Paese membro debba garantire la totale trasparenza riguardo le componenti aggiuntive delle tasse sull’energia.

Tale avvertimento è stato nuovamente sottolineato, considerato che da Bruxelles hanno monitorato attentamente il varo del Pnrr. Così a partire dal nuovo anno il prezzo in bolletta non prevederà più la quota contributiva di 90 euro ma la stessa verrà abbassata a 70. Lo scorso febbraio il ministro Giorgetti aveva specificato, come riporta oggi Adnkronos: “E’ evidente che il canone Rai dalla bolletta deve uscire, per quest’anno lo abbiamo mantenuto e mi sono preso tante critiche, ma deve uscire”.

Le ipotesi della Lega sul pagamento del canone tv

Sempre il ministro dell’Economia Giorgetti aveva ancora affermato in merito al canone Rai in bolletta che c’erano “una pluralità di ipotesi di riforma allo studio”. Tra le ipotesi al vaglio del pagamento del canone televisivo spunta quella di accumunare il canone Rai non più al possesso di una televisione ma di un’utenza telefonica.

In conclusione il ministro Giorgetti ha riferito, sempre secondo Adnkronos: “Ormai le nuove tecnologie permettono di vedere i programmi televisivi anche tramite smartphone e tablet. Qualora il presupposto impositivo dovesse essere il possesso di una utenza telefonica comporterebbe di ridurre il canone pro capite. Basti pensare che oggi il canone risulta pagato da 21 milioni di utenti e le utenze telefoniche attive sono circa 107 milioni”.

Nel frattempo il vicepremier Matteo Salvini nella bozza del ddl leghista presentato in Senato dal partito sulla riduzione del canone tv, ha detto: “Una progressiva riduzione dell’importo del canone Rai, con un taglio a cadenza annuale del 20% fino al suo totale azzeramento. Nonché la ridefinizione univoca del concetto di servizio pubblico (“indispensabile per mantenere e affermare i valori culturali e sociali e difendere, al contempo, le identità locali”), pensando, inoltre, a un nuovo canale interamente dedicato alla trasmissione di programmi e rubriche di promozione culturale, nel quale non possono essere trasmessi spot”. Tutto questo è presente nel testo del leghista dal titolo: “Modifiche al testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici in materia di servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, riduzione e abolizione del canone di abbonamento e disciplina della società concessionaria del servizio pubblico” .

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