Uomo trovato impiccato al guardrail a Trieste, l’autopsia risolve il mistero

Il giallo dell’uomo trovato impiccato al guardrail del viadotto di Trieste è stato risolto dall’esito dell’autopsia. Secondo gli esami non ci sono terze persone coinvolte nella morte del 52enne

L’esame autoptico è stato eseguito sul cadavere del 52enne trovato morto impiccato al guardrail con mani legate e occhi bendati lungo la grande viabilità triestina lo scorso 24 settembre. Dagli esiti è emerso che non ci sarebbe stato nessun coinvolgimento di terze persone nel decesso dell’iraniano.

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Risolto il mistero a Trieste, il cadavere bendato con piedi e mani legati trovato impiccato al guardarail ha una sua conclusione investigativa.  L’esito dell’autopsia sul corpo dice la verità (ansa) free.it

Gli esami eseguiti sul corpo sono stati resi noti dalla Procura di Trieste in un comunicato che ha confermato la morte per “asfissia meccanica da impiccamento” e nessuna “lesione traumatica riferibile all’azione di terzi soggetti coinvolti”.

L’esito dell’autopsia sul cadavere del 52enne trovato impiccato a Trieste

E’ stata eseguita lunedì scorso l’autopsia sul cadavere del 52enne iraniano da parte del collegio di consulenti nominati dal pm Maddalena Chergia titolare del fascicolo d’indagine sul caso. Secondo quanto riportato dal comunicato della Procura della Repubblica di Trieste, e riferito anche da Leggo, si legge che “nel corso dell’autopsia sono stati anche effettuati prelievi di organi e tessuti per i successivi esami istologici nonché un prelievo di campione ematico da vena cava inferiore”.

cadavere Trieste
Trieste, risolto il mistero dell’uomo trovato impiccato al guardrail del viadotto della città. L’esame autoptico svela che non ci sono terze persone coinvolte nel decesso dell’uomo iraniano (ansa) free.it

Sulla base degli esiti dell’esame autoptico il pubblico ministero ha dunque emesso il nulla osta per la sepoltura della salma appartenente all’iraniano Kamran Biria. Le conclusioni in merito agli accertamenti sul cadavere escludono la riconducibilità della causa del decesso a un atto violento per mano di terze persone come inizialmente era stato erroneamente affermato al momento del rinvenimento del corpo dell’uomo. Dunque, il giallo che aleggiava sulla strana morte dell’iraniano sembra, ora, essere stato risolto.

Chi era Kamran Biria

Appena rinvenuto il cadavere appeso al parapetto di un guardrail del viadotto a Trieste l’identificazione dell’uomo non è stata facile. Gli investigatori avevano identificato il corpo della vittima come quello di un clochard di origini iraniane di età compresa tra i 50 e i 55 anni.

Le indagini, poi, hanno portato all’identificazione esatta dell’uomo: Kamran Biria, nato a Teheran, era giunto a Trieste solo da poco tempo. Il giorno della morte, il 24 settembre scorso, indossava scarpe nere, pantaloni e camicia color cachi e aveva una maglietta nera con la scritta “Live to ride”.

Addosso al 52enne non sono stati trovati documenti, questo ha reso all’inizio difficoltose le pratiche di riconoscimento dell’uomo. Ma in una tasca dei pantaloni Kamran conservava dei biglietti scritti sia in italiano che in una lingua mediorientale e anche un certificato medico. Secondo quanto stabilito successivamente dal medico legale il decesso dell’iraniano risaliva sicuramente ad alcuni giorni precedenti, tanto che il cadavere presentava anche segni di saponificazione dovuti all’umidità e alla pioggia di quei giorni.

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