La guerra fra Hamas e Israele mostra l’orrore con centinaia di persone disperse. Sono ore di apprensione per la famiglia di due cittadini italo-israeliani di cui non si hanno notizie da giorni.
In Israele la tensione è altissima dopo che i miliziani di Hamas hanno attaccato e sfondato il cordone di sicurezza che separa il Paese dalla zona della Striscia di Gaza.
Centinaia le vittime già accertate, ma sono tanti i dispersi e le persone di cui non si hanno più notizie ormai da giorni. Fra questi ci sarebbero anche due cittadini italo-israeliani.
Chi sono i due italiani dispersi in Israele
I due cittadini dispersi in Israele sono Eviatar Moshe Kipnis e Liliach Lea Havron: si tratta di marito e moglie italo-israeliani. A parlare della loro scomparsa è stata il figlio Yotam che ha lanciato un appello ai microfoni di Radio Rai. Il primo dei due figli dei coniugi ha chiesto di trattare la loro liberazione e lo ha fatto direttamente al Governo Meloni.
“L’ultima cosa che ricordo di mia madre è la sua voce preoccupata al telefono, poi all’improvviso il suono degli spari che rompono i vetri, rumori duri e sconosciuti che entrano nella nostra casa, la telefonata che s’interrompe…“, ribadisce il 29enne, parlando dei genitori di cui non ha notizie dallo scorso sabato 7 ottobre.
In seguito all’attacco armato nel Kibutz di Beeri potrebbero essere stati rapiti. Yotam Kipnis ha ribadito che la cittadinanza italiana dei loro genitori deriva dal nonno materno: era il medico del re Vittorio Emanuele III.
“Si chiamava Giacomo di Castel Nuovo. Voglio anche aggiungere che mio padre è un appassionato della lingua italiana. L’ultima volta che sono andato a trovarli declamava a gran voce versi in italiano. […] Quando penso ai miei genitori cerco di essere il più ottimista e speranzoso possibile. È un modo per incoraggiare me stesso, per non farmi paralizzare dal dolore, per fare qualcosa che possa aiutarli a restare in salute e salvi“, spiega visibilmente provato dall’accaduto.
Le condizioni precarie del padre di Yotam Kipnis, cosa è emerso
Yotam Kipnis ha spiegato che suo padre soffre di un problema neurologico, è disabile e vive sulla sedie a rotelle. Non ha più loro notizie da giorni e adesso anche la foto del suo account Whatsapp è stata cancellata, per non parlare delle chat sparite.
“Deve andare in ospedale una volta a settimana per le medicine, altrimenti il suo corpo si paralizzerà completamente, soffre di una malattia importante che coinvolge i nervi“, ribadisce.
“Chiedo all’Italia e agli italiani di aiutarci a fare in modo che parta una trattativa, e che almeno possano ricevere medicine. Penso che due Stati che cercano di liberare gli ostaggi siano meglio di uno, credo che questo sia il momento di trovare unione“, conclude il figlio della coppia italo-israeliana.
Sempre a Rai News ha parlato anche l’altro figlio Nadav Kipnis. “Non abbiamo conferme ufficiali, ma abbiamo informazioni che ci portano a credere che siano stati rapiti. Abbiamo tracciato i loro cellulari, che non sono a casa, c’è un video di terroristi che rapivano persone nel loro vicinato“, conclude. Sono inevitabilmente ore di grande apprensione per la famiglia della coppia che ha il doppio passaporto (italiano e israeliano ndr). Vivevano in un kibbutz a Be’eri, ma sulla lista ufficiale delle vittime non compaiono i loro nomi.
