Nazionale, addio di Roberto Mancini: perchè non è una sorpresa. Il sostituto: c’è un nome in pole

Non è più il commissario tecnico della Nazionale. Roberto Mancini ha rassegnato le dimissioni, una pec inviata ieri alla Federcalcio del Presidente Gravina che ora cerca un nuovo allenatore per gli Azzurri. C’è già un nome in pole. Poi il messaggio dell’allenatore: “Scelta personale”. 

Dimissioni senza possibilità di ripensamenti, il tempo per ragionare c’è stato, alla fine la scelta dell’ormai ex ct Roberto Mancini è cosa fatta. Ieri con una mail, una Pec, il commissario tecnico Campione d’Europa nel 2020 ha dato l’addio agli Azzurri. Una comunicazione breve ma efficacie alla F.I.G.C. che ne ha preso atto e già guarda al presente e futuro. Il presidente federale Gabriele Gravina con il suo staff sta già lavorando per il sostituto, una scelta da fare entro breve, c’è già un nome in pole. Ma andiamo con ordine.

Dimissioni Roberto Mancini
Italia, Roberto Mancini si dimette da ct della Nazionale

Le dimissioni di Roberto Mancini sono senza dubbio un fulmine a ciel sereno se consideriamo i tempi, a ridosso di ferragosto con una serie di problemi da affrontare per la Federazione viste le vacanze estive. Però da fonti interne al Governo del calcio italiano la decisione del Mancio non stupisce più di tanto. Le avvisaglie di un certo malcontento del ct all’intenro del palazzo di via Allegri a Roma, per più di qualcuno erano ben note. La scelta di affidargli la supervisione delle nazionali giovanili era un modo per convincerlo a rientrare a pieno nel progetto Italia con un coinvolgimento a 360 gradi. Invece Mancini, da uomo navigato, molto spesso deciso nelle sue scelte aveva già deciso. Ci ha pensato a lungo, riflessioni interne con il suo staff ce ne sono state, di lì ieri, la comunicazione alla federazione.

I motivi delle dimissioni

Il titolo a Euro 2020 e l’abbraccio con l’eterno fratello Gianluca Vialli sono due immagini simbolo del lavoro fatto da Roberto Mancini come commissario tecnico dell’Italia. Non solo trionfi e bei momenti, purtroppo ci sono stati anche insuccessi che hanno pesato molto sulle scelte successive del ct, vedi la delusione per la mancata qualificazione al Mondiale 2022. Una debacle perchè già nel 2020 gli Azzurri avevano steccato non qualificandosi con l’allora ct Ventura.

Una delusione profonda per Mancini che da tecnico orgoglioso è stata difficile da digerire così come le difficoltà successive dei suoi ragazzi nelle recenti partite di Nations League. Un torpore che l’ambiente azzurro ha sentito forte nonostante i proclami, come giusto che sia, di ripartire per dimenticare i guai in cerca di nuovi successi, non è stato facile. In mezzo a tutto questo il dolore più grande per Mancio e tutto il calcio italiano, la morte di Gianluca Vialli, 6 gennaio 2023. Una befana orribile, tra le più tragiche di sempre per il calcio in Italia.

Abbraccio Vialli e Mancini per vittoria Euro 2020
Gianluca Vialli e Roberto Mancini

Scosse forti, un dolore immenso anche per cuori abituati a gestire dentro le emozioni più dure. Nei giorni successivi la scomparsa di Gianluca la riflessione di Mancini all’interno del suo staff che forse era giunto il momento di lasciare, mancava troppo il fratello di una vita. Due delusioni tremende, eppure l’allora ct nonostante la morte nel cuore aveva deciso di andare avanti. A distanza di mesi, con qualche divergenza sul futuro con la Federazione, forse anche su nuovi innesti nel team Italia, la decisione delle dimissioni.

Ipotesi Arabia Saudita

Sullo sfondo però c’è anche un’altra idea suggestiva e in questo caso più di una indiscrezione mormora. In Arabia Saudita dopo la spesa monstre investita dai club per portare decine di grandi giocatori in un torneo delle stelle si cerca anche un ct di livello per far emergere la nazionale più ricca del deserto. Roberto Mancini dopo l’esperienza al Man City ha sempre mantenuti ottimi rapporti con il mondo arabo ed è molto stimato dalle parti di Riad. Dietro le sue dimissioni c’è una mega offerta? Non aspetteremo molto per la risposta che stando a diversi rumors appare scontata.

Il prossimo ct

Il casting Italia è già scattato, al telefono o video call, qualcuno dal mare e mete estive in piena vacanza, senza dubbio stupiti della chiamata della Federazione Italiana Giuoco Calcio. I nomi sui quali si concentra l’attenzione del presidente Gravina sono punti fermi, tecnici esperti, di carisma pronti a sobbarcarsi una responsabilità non da poco: risollevare le sorti della Nazionale. Un reset che può valere una carriera. Lo è certamente per Luciano Spalletti, il nome più caldo. Fresco vincitore dello Scudetto con il Napoli, una impresa titanica riuscita laddove senza Maradona si pensava nessuno potesse più fare miracoli, nonostante le preghiere a San Gennaro. Le parti si sono già sentite, Spalletti alla sua maniera si è detto onorato del pensiero, si sta lavorando. Sembra il profilo in pole.

E si lavora anche su un altro fronte gradito al presidente Gravina perchè considerato un allenatore Top tra quelli liberi con un passato abbastanza recente già da ct Azzurro. Parliamo di Antonio Conte. Tra il 2014 e il 2016 un biennio di lavoro importante quello dell’ex allenatore del Tottenham. Anche in questo caso i contatti ci sono stati per capire la disponibilità. Conte è libero e attende, non è un tecnico amante dei ritorni là dove ha già lavorato e magari anche vinto, soprattutto nei club.

La Nazionale forse è un discorso differente. Anche in questo caso si lavora con tempestività visti gli impegni prossimi nelle qualificazioni a Euro 2024 a settembre due match molto importanti con Macedonia del Nord e Ucraina. Più defilati i profili di Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi. La Federazione ha assicurato che a breve verrà annunciato il nome del prossimo ct.

Il messaggio di Mancini

Arriva a metà pomeriggio il messaggio di Roberto Mancini che affida ai social il saluto con una breve spiegazione della sua scelta. Poche parole, il ringraziamento alla federazione, ai giocatori che negli anni si sono messi a disposizione. Poi il ricordo dell’Europeo vinto, infine: “E’ stata una scelta personale”. 

 

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