Enrico Mentana ha deciso di parlare dell’amico e collega Andrea Purgatori, spiegando le ultime vicende riguardanti il giornalista scomparso di recente in una conosciuta clinica romana.
Andrea Purgatori è il giornalista di La7 di recente scomparso a causa di una “breve fulminante malattia“, così come si evince da un comunicato diramato dalla famiglia. Il direttore Enrico Mentana ha voluto parlare e lo ha fatto ai microfoni di Metropolis.
Un racconto denso e pieno di significato per una persone che Mentana ha apprezzato sotto tutti i punti di vista. Purgatori sapeva di lottare contro un male importante – un tumore al polmone – con tanto di conseguenze per il percorso di cure.
Lo stesso Mentana ha raccontato di averlo incontrato nel 1978, con tanto di parole che sanno di presente e mai di passato. “Lo conosco benissimo, non riesco a non usare il presente. Ci provo, vuole sapere chi è stato davvero?” spiega il giornalista.
Andrea Purgatori è deceduto di recente e la famiglia ha voluto allertare gli organi competenti per fare luce su eventuali responsabilità circa la morte del conduttore di Atlantide.
“Era un perfetto irregolare, perfettamente asimmetrico, non ti trovavi mai a essere suo concorrente. Straordinario nell’essere poliedrico, il suo lavoro stava tra l’inchiesta giornalistica e la sceneggiatura cinematografica. Mai rivale o concorrente, con una capacità assoluta di aprirsi e condividere“, ribadisce Mentana.
E ora c’è spazio per l’inchiesta sulla morte di Purgatori, ma Mentana già su questo fa alcune importanti precisazioni. L’argomento è delicatissimo, trattandosi di un qualcosa ancora in divenire e da accertare, da qui la decisione del direttore del Tg su La7 di non aggiungere altro.
“Non ci aspettiamo inchieste e rivelazioni qui, se non quelle tra buona e malasanità. Non siamo i suoi familiari né i suoi medici. È legittimo che la famiglia avanzi un sospetto ed è giusto che si faccia chiarezza per via giudiziaria. E questo passa attraverso un’autopsia, quando si ipotizza negligenza nelle cure si procede così“, spiega il direttore del Tg La7.
La discussione verte su possibili ischemie che sarebbero state identificate come metastasi. “Ovvio che in questo caso le cure avrebbero dovuto essere diverse. Ma qui mi fermo, non sono cose di cui possiamo parlare noi“, precisa Mentana.
Il giornalista ha messo in campo diverse inchieste, specialmente quella sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, senza dimenticare la tragedia di Ustica e i misteri irrisolti. Tanti misteri analizzati e discussi durante le varie stagioni di Atlantide, senza dimenticare le inchieste pubblicate sulle colonne del Corriere della Sera.
“Chiunque dovrà fare un approfondimento sul caso Emanuela Orlandi o Ustica sarà come un calciatore che scende in campo con la maglia di Maradona un mese dopo la morte di Maradona“.
Lo stesso Mentana ha parlato di una vicenda che riguarda da vicino il giornalista scomparso di recente. Un ricordo affettuoso e allo stesso tempo malinconico per un amico e collega che ha dato tanto al giornalismo d’inchiesta italiano.
“Tra coetanei ci si dicono tante cose, ma sono ricordi personali. Andrea era un uomo solare, stava combattendo contro una malattia terribile senza esibizionismo“, ha concluso.
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