Per la sparatoria avvenuta a Seregno lo scorso 11 luglio è stato arrestato anche il bersaglio del commando che aveva trivellato con una pistola la sua macchina. In carcere oggi anche i due figli del 59enne nell’operazione dei carabinieri nominata “Far West”
E’ finito in manette anche il 59enne con i suoi due figli di 31 e 29 anni. L’uomo è stato bersaglio di due uomini che lo scorso 11 luglio intorno le 11.15 si sono avvicinati alla sua auto aprendo il fuoco. I carabinieri di Seregno e di Monza avevano fermato il commando ritenuto responsabile della sparatoria già nei giorni scorsi.
Oggi, invece, sono scattate le manette anche per le altre 3 persone della sparatoria di Seregno. Si tratta di un padre di 59 anni e i suoi due figli 30enni. All’alba di oggi, 22 luglio, a Catanzaro e a Laureana di Borrello (provincia di Reggio Calabria), gli uomini dell’Arma dei carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza con il supporto dei reparti di Catanzaro e di Reggio Calabria, daranno esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L’ordinanza è stata emessa lo scorso 19 luglio dal gip del Tribunale di Monza su richiesta dalla Procura nei confronti dei tre indagati per “tentato omicidio e porto illegale di arma da sparo in luogo pubblico”. Nell’operazione denominata “Far West” dei carabinieri, verranno eseguite anche le abitazioni degli indagati in Calabria.
L’indagine dei carabinieri parte dopo i gravi fatti criminali avvenuti a Seregno lo scorso 11 luglio quando in via Wagner, trafficata a quell’ora del giorno, (le 11 della mattina), due gruppi armati a bordo di un furgone Iveco Daily e una Fiat Punto si sono fronteggiati in una sparatoria. I due commandi hanno esploso almeno 14 colpi di pistola calibro 7.65 mm.
Terminata la raffica di colpi, il furgone era riuscito a far perdere le sue tracce mentre la Fiat Punto ha finito la sua corsa sul marciapiede. All’interno della macchina tre persone: due fratelli di 29 e 31 anni, commercianti di auto usate, e il loro padre 59enne che ha riportato ferite d’arma da fuoco che hanno provocato emorragie interne. Giunto in pronto soccorso, non in pericolo di vita, l’uomo dopo 5 giorni è stato dimesso.
Subito dopo la sparatoria i carabinieri della Compagnia di Seregno e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno avviato le indagini. Grazie alle analisi delle telecamere di video sorveglianza della zona, nonché alle diverse intercettazioni telefoniche e ambientali e agli accurati rilievi tecnici sul luogo del fatto, si è giunti all’identificazione delle due persone che erano a bordo del furgone Iveco. Sono anche loro due fratelli di 28 e 48 anni e anch’essi, come i tre nella Fiat Punto, di origini calabresi. I due, sono stati arrestati lo scorso 13 luglio.
Solo dopo accurati approfondimenti da parte degli investigatori sul caso si è fatta ancora più chiarezza su quanto avvenuto a Seregno l’11 luglio. Ad iniziare il cruento conflitto a fuoco sono stati i tre a bordo della Fiat Punto e non i fratelli nel furgone Iveco Daily 35 come si credeva in un primo momento.
Secondo l’operazione dei Carabinieri la sparatoria è stato iniziata quindi dagli uomini a bordo della Fiat Punto che, incrociato il furgone, dopo aver aperto il fuoco esplodendo una raffica di sette colpi senza andare a segno, si sono ritrovati a essere inseguiti della parte avversaria, ovvero i due fratelli a bordo del furgone.
Quindi, alla luce dei gravi elementi emersi nel corso delle indagini e secondo i militari l’imminente pericolo di fuga e di inquinamento probatorio nonché dell’attesa reiterazione del reato, i tre sono stati arrestati. Attualmente rinchiusi nelle carceri di competenza territoriale.
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