Juventus, nuova inibizione per Andrea Agnelli: la FIGC lo condanna per la manovra stipendi

Nuovi problemi per l’ex presidente della Juventus: Andrea Agnelli ha ricevuto l’inibizione e una multa pari a 60mila euro. 

Il Tribunale della Federazione italiana giuoco calcio ha inflitto una pena pari a sedici mesi di inibizione e una multa di 60mila euro per Andrea Agnelli. L’ex presidente della Juventus è coinvolto nella manovra stipendi, altro filone d’inchiesta che riguarda da vicino il club bianconero. A riportare la notizia è l’agenzia ANSA che attenderebbe di conoscere le motivazioni della sentenza.

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Agnelli e i problemi per l’ex presidente della Juventus (ANSA)

Soltanto in seguito, infatti, deciderà se presentare o meno un eventuale ricorso. Durante la mattinata di lunedì 10 luglio 2023 si è tenuta una nuova udienza per la vicenda legata anche alle collaborazioni sospette fra società e ai rapporti con gli agenti.

Le conseguenze

La Procura federale aveva chiesto venti mesi di inibizione per l’ex numero uno del club juventino. Si tratta dell’unica posizione rimasta in sospeso dopo il patteggiamento del club, datato 30 maggio 2023, che aveva previsto 718mila euro di multa e nessun punto di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di Serie A (stagione 2023-24).

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Andrea Agnelli e le novità sulla vicenda plusvalenze che riguarda l’ex presidente della Juventus (ANSA)

Andrea Agnelli aveva infatti deciso di non patteggiare, non rinunciando ad eventuali ricorsi di natura sportiva, decidendo quindi di andare a giudizio. Lo stesso Agnelli è stato già inibito per due anni per la vicenda plusvalenze: La multa di 60mila euro e l’inibizione per 16 mesi è giunta per le manovre stipendi durante le stagioni Covid 2019-20 e 2020-21, nonché per il rapporto con gli agenti, nello specifico con deferimento per la “mancata lealtà“.

E pensare che era già attivi una squalifica di 24 mesi per la vicenda plusvalenze, ora invece la seconda parte dell’inchiesta sportiva ha decretato altri 20 mesi di inibizione per Andrea Agnelli. L’ex presidente della Juventus aveva infatti deciso di non patteggiare, a differenza invece degli altri. In seguito alle motivazioni, circa la scelta riguardante l’impugnazione, è prevista una nuova partita, questa volta sempre nelle aule del Tar.

Cosa cambia adesso

Sono 16 i mesi di squalifica, 20 quelli richiesti dal capo della procura federale Chinè. Ora invece tutto passa alla decisione del Tar del Lazio che si esprimerà sulla questione plusvalenze durante la giornata di martedì 11 luglio 2023. Sarà l’occasione per analizzare e parlare del ricorso sulla giustizia amministrativa, intrapreso proprio da Agnelli.

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Andrea Agnelli e l’inibizione per la manovra stipendi, cosa è stato deciso per l’ex presidente della Juve (ANSA)

Nel caso specifico, infatti, la squalifica era stata confermata dal Collegio di Garanzia dello Sport e quindi diventata impugnabile. C’è in questo caso la possibilità di ricorrere al Tar dopo aver passato i vari gradi della giustizia sportiva.

Si tratta di due filoni d’inchiesta che hanno già portato notizie non positive per l’ex presidente bianconero, nonché per lo stesso club penalizzato nella stagione appena trascorsa: settimo posto in classifica, in seguito alla penalizzazione, senza dimenticare i problemi dirigenziali e quelli ricaduti inevitabilmente sul calcio giocato e sulla classifica. La Juventus ha concluso il campionato con evidenti difficoltà derivate anche da situazione extra-calcistiche.

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