Violenza nella Onlus e in casa, gravissime accuse per l’educatore: cosa emerge dalle indagini

Alcune presunte vittime del presidente di una Onlus accusato di violenze sessuali raccontano quanto accaduto all’interno dell’associazione. Emergono dettagli sulla sudditanza psicologica. 

Le presunte vittime dell’educatore Alessandro Angeli, l’uomo accusato di aver presumibilmente abusato di diversi ragazzi che frequentavano l’associazione, hanno parlato presso la Procura di Roma.

Onlus Roma violenza sessuale accuse
Presidente di una Onlus in carcere con l’accusa di violenza sessuale su minorenni, i dettagli delle testimonianze e le “giustificazioni” per l’uomo (Immagine Rete)

Non mi ha mai costretto a fare nulla. A me piaceva. Stavamo benissimo insieme. Anzi è una persona che mi ha tanto aiutato“, si legge su Il Messaggero che cita le parole delle presunte vittime.

La vicenda

Secondo quanto spiegato dalla Procura, però, quel consenso dei giovani sarebbe soltanto il frutto di abusi di natura psicologica e manipolatoria, il tutto esercitato con maestria su adolescenti ancora piuttosto fragili. I minorenni sarebbe stati convinti, circa il superamento di paure e insicurezze, con la scusa di “liberarsi” e consumare presunti rapporti sessuali con l’uomo.

L’associazione gestita dall’uomo ha organizzato spesso e volentieri dei campi estivi fuori da Roma. Il presidente avrebbe realizzato corsi motivazionali e gare di canto, nonché altre iniziative, ma alcune testimonianze mostrerebbero dei comportamenti al centro delle indagini.

Indagini polizia
I racconti delle presunte vittime, presidente associazione volontariato arrestato (ANSA)

Secondo il pubblico ministero Antonio Verdi, infatti, sarebbero almeno quattro le vittime dell’educatore 45enne. La persona accusata si trova da tre giorni in carcere per violenza sessuale su minorenni. A suo carico pende anche l’accusa di aver presumibilmente plagiato i giovani, approfittando del ruolo ricoperto, nonché dell’influenza dettata da tutta una serie di comportamenti e decisioni.

Molte presunte vittime non si sarebbero resi conto del fatto che, le orge alle quali avrebbe partecipato l’educatore, sono in realtà veri e propri abusi. Fra questi ci sarebbe anche una ragazza che avrebbe preso parte, almeno in una occasione, ai rapporti sessuali. Da monitorare, invece, la posizione dell’assistente di Angeli: secondo l’accusa sarebbe stata a conoscenza di quanto presumibilmente accaduto.

Le testimonianze

L’uomo avrebbe organizzato per i giovani arrivati da poco un corso di educazione sessuale durante il quale avrebbe plagiato i giovani. Avrebbe parlato di una forma di liberazione dagli impulsi, probabilmente approfittando di difficoltà a scuola e in alcuni casi anche in famiglia. Ora il compito degli investigatori è scoprire se ci siano stati episodi anche negli anni precedenti.

Una delle presunte vittime, ad oggi maggiorenne, ha parlato di rapporti sessuali con l’uomo presumibilmente avvenuti quando aveva 14 anni. Il ragazzo avrebbe parlato di una relazione e di non sentirsi per nulla plagiato dall’uomo. “Non voglio che gli capiti qualcosa per colpa mia, io gli voglio bene“, si legge sul Messaggero.

Polizia
La polizia ha raccolto le testimonianze di diversi giovani, rotto il muro del silenzio sui presunti abusi (ANSA)

Sta di fatto che l’apertura dell’inchiesta, ancora non conclusa, è partita dopo la testimonianza dell’ex fidanzata di una delle vittime. Sarebbe stato proprio il ragazzo a raccontare la sua esperienza. “Mi ha liberato da tutte le mie paure“, avrebbe dichiarato il giovane.

Una sorta di “giustificazione” inaccettabile per la giovane che lo avrebbe convinto a farsi aiutare dopo quanto accaduto nell’associazione di volontariato. Alessandro Angeli resta ancora in carcere, la sua situazione continua ad essere oggetto di accertamenti di natura investigativa.

Proprio per questo, di conseguenza, la giovane lo avrebbe convinto a parlare della violenza sessuale con una psicologa, in seguito la decisione di analizzare la vicenda anche con le forze dell’ordine. Una vicenda certamente intricata e ancora piena di dubbi e di approfondimenti investigativi sui quali vige il massimo riserbo delle autorità competenti, specialmente vista la delicatezza del caso.

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