BancoPosta, attenzione ai prelievi: la cifra da non superare per evitare problemi

BancoPosta, attenzione ai controlli: sia le poste che le banche ora controllano incessantemente i prelievi. Come conservare l’attendibilità.

BancoPosta, la parola d’ordine è allerta. Sia in banca che alla posta, infatti, sono scattati ulteriori controlli nei confronti dei correntisti. Questo a causa della sanatoria fiscale che impone nuovi parametri e un occhio più attento, nonostante siano sempre presenti le polemiche. Soprattutto in ambito politico.

BancoPosta, i controlli sui prelievi (ANSA)

Tornando, però, sul piano fiscale va fatta qualche precisazione: continua la pratica dei pagamenti con il POS. Via il denaro contante: o meglio il tetto al cash è rimasto invariato rispetto a prima. Alcuni mesi fa, infatti, il Governo Meloni ha proposto l’innalzamento ma l’UE ha detto no. La priorità rimane la tracciabilità di denaro: in questo modo si dovrebbe – resta il condizionale – controllare e limitare l’evasione fiscale.

BancoPosta, operazioni nel mirino: i movimenti da evitare

Ovvero l’incongruenza fra movimenti ed entrate rispetto a quanto, effettivamente, viene dichiarato. Questa è la soluzione, almeno per adesso. Ecco spiegati, in parte, i controlli degli ultimi tempi: la macchina organizzativa si è messa in moto e i controlli fiscali sono all’ordine del giorno.

Bancomat e POS cosa cambia per il cliente
I cambiamenti sui pagamenti (ANSA)

Pertanto sia alla posta che in banca si rischia grosso: gli accertamenti, però, non scattano sempre. A far suonare il campanello d’allarme fra gli addetti ai lavori sono i movimenti recenti. Se viene annotato, nell’arco di un mese, un movimento di denaro sospetto scattano le prime verifiche.

Una procedura d’obbligo che può portare nel torbido e scavare facendo emergere aspetti privati non sempre edificanti: ciascuno spende i soldi come meglio crede, purché sia nel rispetto delle norme vigenti. Allora, secondo le recenti stime, se nell’arco di un mese (28 giorni di media) vengono prelevati 10.000 euro, oppure si notano movimenti strani attorno a quella cifra, cominciano i controlli.

La soglia minima d’allerta

Si verificano in maniera specifica le causali di ogni movimento e transazione, fino a definirne la provenienza effettiva. Qualora non tornassero i conti o le specifiche, parte l’inchiesta e gli accertamenti sfociano nel penale. Al di sotto dei 10.000 euro (come soglia) si può stare relativamente tranquilli.

Bancomat
Al via i controlli sulle operazioni (ANSA)

Attenzione, sempre e comunque, alla vostra gestione finanziaria. In particolare modo ai movimenti che ne derivano. Se non state attenti voi, lo farà qualcun altro e non sempre c’è tempo per rimediare, giustificare o sottoscrivere determinati atteggiamenti. Soprattutto nella finanza.

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