Stupro di Anzio, il padre della giovane vittima minaccia l’aggressore in fuga

Violenza ad Anzio e caccia all’uomo accusato di aver violentato una ragazza 19enne. L’esame del DNA potrebbe risultare decisivo per risalire all’autore dello stupro. 

Le forze dell’ordine lavorano senza sosta per individuare la persona che ha violentato una ragazza di 19 anni ad Anzio. Dell’uomo ancora in fuga non c’è ancora alcuna traccia, ma gli investigatori continuano a cercare elementi utili a identificarlo e in seguito rintracciarlo.

Anzio stupro
La baracca in cui è avvenuto lo stupro ad Anzio (ANSA)

La giovane era uscita con un’amica per recarsi in un centro commerciale, decidendo durante il tragitto di ritorno di addentrarsi nella solita strada sterrata, a piedi, sulla Nettunense. Si tratta di una via che molti percorrono per accorciare il tragitto.

La vicenda

Durante la via del ritorno verso casa, proprio mentre era al telefono con l’amica, una persona non ancora identificata l’ha presa con la forza e trascinata nell’erba. La giovane dall’altra parte del telefono ha provato a contattare nuovamente la ragazza, niente però da fare. L’allarme è praticamente scattato nell’immediato.

Difficile ancora dare un nome e un volto all’aggressore: la ragazza non sarebbe riuscita a fornire un identikit della persona. Sta di fatto che avrebbe raggiunto la strada principale, raccontando in seguito al personale sanitario di aver subito violenza. Proprio l’esame del DNA, racconto sulla vittima, potrebbe così permettere l’identificazione del responsabile.

Indagini polizia
La polizia indaga dopo lo stupro denunciato ad Anzio (ANSA)

Nel frattempo il padre della giovane, visibilmente scosso dalla vicenda, ha parlato a Il Messaggero. Rabbia e voglia di scoprire chi sia l’autore la fanno da padrona. “Deve augurarsi che lo trovino i poliziotti prima di me. Perché non risponderei delle mie azioni“, ribadisce l’uomo.

La ragazza è stata trascinata all’interno di un rifugio e successivamente violentata lo scorso 12 maggio ad Anzio, in provincia di Roma. Intanto gli investigatori, supportati dalla Scientifica, analizzano alcuni elementi raccolti all’interno della baracca. Nella zona non ci sarebbero telecamere di videosorveglianza, difficile al momento avere una descrizione chiara sull’aggressore che potrebbe essere fuggito sulla Nettunense.

Caccia all’uomo

Le tracce biologiche potrebbero in ogni caso servire a ricostruire il profilo genetico, incrociandolo successivamente con la banca dati posseduta dalle forze dell’ordine. Attualmente la ragazza italiana, con genitori provenienti dalla Romania, ha denunciato la vicenda e parlato di quanto accaduto.

Era scesa da un autobus sulla Nettunense e si stava dirigendo verso casa. Come fanno in molti avrebbe deciso di “tagliare” per una scorciatoia, nello specifico un viottolo sterrato in mezzo ad un campo di circa 200 metri.

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La piccola discarica presente nella baracca di Anzio in cui è avvenuta la violenza (ANSA)

Qui non ci sono telecamere, così come impianto di illuminazione, il campo ha anche una fitta vegetazione. Alcune persone hanno parlato di una zona da percorrere in fretta poiché lì ci sarebbero drogati e attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nella zona di corso Italia sarebbe stata avvicinata da un uomo che l’ha immobilizzata e ha abusato di lei. L’aggressore è fuggito nell’immediato, poi la richiesta di aiuto, da parte della giovane, non appena uscita dalla baracca dell’orrore.

La speranza degli investigatori è che il DNA maschile, trovato sul corpo della giovane, possa essere presente nella banca dati. La baracca è in pratica una discarica di piccole dimensioni, difficile trovare singole tracce in un luogo dove c’è praticamente di tutto.

Giovane torna a casa

Nel frattempo la giovane ha fatto ritorno a casa, non necessario il ricovero in ospedale. La polizia non si ferma e spera di utilizzare/trovare qualche videocamera utili per poter scoprire quanto accaduto. Si attendono novità in tal senso , al momento emergono però soltanto pochi elementi su una vicenda che presenta l’ennesima vittima di violenza.

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