Matteo Messina Denaro ha incontrato la figlia che ha sempre preso le distanze del padre attualmente al 41bis. Intanto non mancano le novità dopo l’incontro con il giudice per le indagini preliminari.
Si è tenuto presso il carcere dell’Aquila, luogo in cui è rinchiuso Matteo Messina Denaro, l’incontro dell’ex latitante con la figlia. Nel covo dell’uomo sarebbero stati trovati messaggi in realtà mai spediti alla 26enne.
Il boss stragista è detenuto dallo scorso 16 gennaio nella casa circondariale abruzzese. Lorenza non avrebbe mai incontrato prima l’uomo, arrestato dai Ros diversi mesi fa dopo lunghe indagini coordinate dalla Procura di Palermo.
L’incontro
Matteo Messina Denaro ha incontrato la figlia 26enne, di recente divenuta madre, ragazza che non avrebbe mai ufficialmente riconosciuto. L’episodio è accaduto diversi giorni fa all’interno di un braccio della casa circondariale in cui il boss è rinchiuso al regime di carcere duro. Al di là delle questioni personali discusse, infatti, emerge come la donna non abbia fino ad ora mai omaggiato il padre e la sua condotta.
Questa tipologia di crisi, infatti, avrebbe colpito Messina Denaro, una sorta di “inquietudine crescente” scrive Repubblica. “Le confido una cosa intima: io non ho mai visto mia figlia il destino ha voluto così, come posso io sperare in una favola? Non conoscere i propri figli è contro natura“, avrebbe scritto Messina Denaro nel 2005 all’ex sindaco di Castelvetrano Antonino Vaccarino.
Il capomafia sta affrontando un percorso di cure in carcere, a causa di un tumore diagnosticato vari mesi prima dell’arresto, ma al contempo ha risposto ad alcune domande degli inquirenti. Interrogato dal gip Alfredo Montalto, infatti, l’ex boss ha parlato dei beni intestati. “Ho dei beni, ma non vi dico dove sono“.
E sulle minacce con una lettera, indirizzate ad una imprenditrice, l’ex boss ha spiegato senza tanti giri di parole, sorprendendo in parte anche gli inquirenti.
“Non era onesta, dovevo recuperare un terreno di famiglia che mio padre aveva fatto intestare a suo padre. Se fosse stata Biancaneve a scrivere quelli si sarebbero fatti una risata, dovevo essere io a firmare la lettera“, ribadisce. Frasi e parole non dette, consapevole di non voler dire nulla di ulteriore a chi indaga sulla sua latitanza trentennale.
Cosa è accaduto durante l’interrogatorio
L’ex latitante ha confermato di avere dei beni patrimoniali, ma di non voler aggiungere altro sulla questione. “Li avevo, me li avete tolti tutti, se qualcosa ho non lo dico, sarebbe da stupidi“. Ma è proprio quando il giudice continua a chiedere dove si trovino che arriva la risposta. “Certo che ne ho, sennò come potevo vivere fino ad ora“.
L’interrogatorio è avvenuto in videoconferenza e risalirebbe a qualche tempo dopo l’arresto. Fra le questioni analizzate ci sarebbe anche la tentata estorsione a Giuseppina Passanante, proprietaria terriera e figlia di un vecchio boss.