Tredicesima in aumento: il piano Meloni è attuare una flat tal sull’importo al 15% così da avere un’entrata aggiuntiva maggiorata. I numeri.
Il Governo Meloni lavora per aumentare ulteriormente le tredicesime a disposizione dei lavoratori: il piano è far girare l’economia dando una mano ad alimentare i consumi nell’anno di rincari e congiuntura. L’Esecutivo lavora sulla flat tax, per questo vuole arrivare a diminuire le tassazioni per garantire un 15% sugli importi di fine anno con una maggiorazione ulteriore sulle rendite come obiettivo minimo.
Tutto questo ha dei costi: numeri che saranno ammortizzati grazie alle entrate dei prossimi mesi. Il PNRR e il nuovo Reddito d’Inclusione dovranno servire per muovere il mercato del lavoro nella direzione delle entrate. Una volta fatto questo si può pensare a una detestazione graduale che porta anche al concetto di tredicesime più cospicue.
Tredicesime in aumento: le cifre dello scatto
In realtà quel che si aggiunge da una parte lo si toglie dall’altra: rimane, infatti, il rebus stipendi. I salari non sono ancora stati ritoccati a dovere, questo uno degli argomenti per quel che riguarda i nuovi contratti: situazione che piace poco ai sindacati. Le sigle non apprezzano che si aumentino le tredicesime per poi ignorare i salari attuali spesso al minimo.
Il concetto di salario minimo non è minimamente condiviso e lo scontro tra maggioranza e opposizione si anima. Quello delle tredicesime al 15% di maggiorazione è un passo in più, ma secondo molti si tratterebbe di una falsa partenza: appurato questo si deve cercare di ritrovare una stabilità, perchè un indennizzo non garantisce il tipo di tutele previste per programmare in toto una ripresa necessaria.
Traducendo le sensazioni di molti impiegati, anche rispetto agli umori della piazza, tra ripresa e resilienza finora si è acuito solo il secondo concetto. È arrivato il momento dei primi: il passo verso un futuro migliore e più flessibile è stato fatto. L’impressione è che suoni soltanto come una necessaria premessa. L’importante è non essere già all’epilogo.
