50enne accoltella moglie e suocera davanti ai figli. La telefonata shock alla polizia: “Mio padre è un assassino, correte”

Un 50enne magrebino accoltella la moglie e la suocera davanti gli occhi dei due figli. Il doppio femminicidio è avvenuto ad Arezzo. A chiamare la polizia la figlia 16enne: “Correte, è una tragedia”

Un doppio delitto avvenuto all’ultimo piano di una palazzina sita a Porta San Lorentino, centro storico di Arezzo tra la mezzanotte e l’una di oggi, 13 aprile. Gli omicidi hanno sconvolto i residenti di zona attoniti per la brutalità con cui è avvenuto il tutto. L’assassino ha 50 anni e ha accoltellato prima la moglie e dopo la suocera.

50enne accoltella moglie
50enne accoltella moglie e suocera davanti ai figli. (ansa) free.it

I due femminicidi sono avvenuti davanti ai figli: un’adolescente di 16 anni e una bambina. La donna più anziana, suocera dell’assassino, è deceduta in casa mentre l’altra, moglie del 50enne, è stata trasportata all’ospedale San Donato in gravissime condizioni. La donna è morta alle quattro della mattina.

A contattare la polizia è stata la figlia maggiore dell’uomo. Una telefonata agghiacciante in cui si sente la 16enne pronunciare una frase scioccante: “Mio padre è un assassino, correte è una tragedia”. Il 50enne dopo il fatto ha tentato la fuga ma è stato placcato e arrestato dai poliziotti.

50enne accoltella moglie e suocera davanti ai figli. La telefonata agghiacciante alla polizia

Ad uccidere con un coltello da cucina le due donne è uomo di 50 anni di origine magrebina. Teatro dei due omicidi è un’abitazione di viale Benedetto Varchi, nel centro storico di Arezzo. E’ da poco passata la mezzanotte, nel condominio tutto tace quando, all’ultimo piano della palazzina si sentono svariate urla.

50enne accoltella
50enne accoltella moglie e suocera davanti ai figli (ansa) free.it

In quel momento l’uomo impugna il fendente e si fionda prima contro la moglie, più o meno coetanea poi sulla suocera continuando a colpire l’anziana donna 70enne. Quest’ultima muore sul colpo. A terra in un lago di sangue c’è l’altra vittima, ancora viva.  Ad allertare i soccorsi è la figlia maggiore, un’adolescente di 16 anni che, dopo aver assistito al dramma chiama disperata il 118: “Correte, è successa una tragedia, mio padre è un assassino”. 

Subito dopo aver commesso il fatto l’uomo tenda la fuga. Si rifugia nel piazzale adiacente al portone di casa. Sulla scena del crimine arriva una volante della Polizia. Il 50enne corre verso di loro urlando: “Le ho ammazzate, le ho ammazzate”. I poliziotti lo fermano e lo portano in questura. Giungono anche i carabinieri e due ambulanze. I figli vengono allontanati. Nell’abitazione arriva la Scientifica, il capo della Mobile Sergio Leo e il pm Marco Dioni. Secondo quanto si apprende dalle prime indiscrezioni riportate dal Corriere, sembrerebbe che in casa il clima fosse teso già da qualche tempo. I rapporti fra i coniugi erano molto logorati ed ecco perché la suocera dell’assassino era presente in casa. Un modo per cercare di placare gli animi qualora la situazione fosse degenerata. Rimangono avvolte nel mistero i motivi che hanno scatenato la furia omicida dell’uomo.

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