Andrea Papi, il runner di 26 anni morto in Trentino è stato quasi sicuramente sbranato da un orso. Lo sfogo duro della madre
La tragedia avvenuta in Val di Sole (Trentino) ha sconvolto l’intera cittadina trentina. Il runner 26enne Andrea Papi è stato trovato morto nei boschi con segni evidenti sul corpo, presumibilmente inferti da un orso. Dopo l’immane notizia che ha scioccato l’Italia intera, oggi parla Franca Ghirardini, la madre del giovane ucciso.
Uno sfogo duro che si accompagna al dolore di Alessia Gregori, fidanzata di Andrea da cinque anni. Come riporta il Corriere, la ragazza ha dichiarato tra le lacrime: “Saremmo andati a vivere insieme in autunno. L’altra sera lo aspettavo per cena con sua mamma dato che avremmo avuto un appuntamento. Il dolore è inimmaginabile e non riesco a trovare le parole per spiegarlo”.
Andrea Papi è morto a causa di un feroce attacco da parte di un orso. Non è la prima aggressione segnalata in Trentino. Solo il 5 marzo scorso un uomo di 38 anni era stato vittima di un altro attacco. In quel caso, il 38enne si è salvato. Il runner, invece, ha perso la vita.
Come Alessia, la fidanzata del runner Andrea Papi, è scosso un intero paese. Ieri, dopo la notizia della morte del giovane 26enne nessuno ha avuto voglia di uscire da casa. Nell’appartamento di via 4 Novembre, a Caldes, invece si affaccia dal terrazzo Franca, la mamma di Andrea. Insieme a lei c’è anche un cane: “Se ci fosse stato lui con Andrea, magari avrebbe distratto l’orso”.
Poi la donna, avvilita, racconta al Corriere l’ultima volta che ha visto il figlio Andrea: “Quando è partito per la montagna l’ho salutato e gli ho detto Ti voglio bene, ci vediamo a cena. Lo stavamo aspettando con Alessia, ma non è tornato. Era un ragazzo d’oro, che quando aveva tempo andava a camminare con i suoi bastoncini”. La rabbia per la perdita assurda del figlio è davvero tanta per mamma Franca che se la prende con le istituzioni: “Hanno voluto il morto, ora ce l’hanno”.
Gli amici di Andrea sono sconvolti da quanto accaduto al 26enne. Uno di loro ricorda: “Non amava solo lo sport ma la vita nel suo complesso. Era un compagno. Tutti i giorni vedevo che partiva spedito verso le nostre montagne. Lo conosco da quando sono nato e per tutta la vita ci siamo dati una mano”. Alessandro Guarnieri, un altro dei tanti amici di Papi, invece, racconta: “Lo ha visto per l’ultima volta domenica. Quando si è diffusa la notizia in paese ho sperato fino all’ultimo che non fosse nulla di grave. Con Alessia erano una coppia affiatati, lei ha un carattere molto simile al suo”. E’ una tragedia di proporzioni inimmaginabili. Non si può morire per questo.
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