Ginnastica, non si fermano gli abusi: molestie e ricatti in una palestra di Imola

Ginnastica, non si fermano gli scandali sulle atlete: abusi e ricatti da parte delle coach. I retroscena da brividi in una palestra di Imola.

Maria, Luisa e Cristina. Tre volti, tre vite. Un destino in comune. Quello degli abusi in una palestra a Imola. Il contesto: una sessione di allenamento di ginnastica ritmica. Questo accadeva a Imola. Presumibilmente accade ancora in una realtà su cui vige il massimo riserbo: qualcuno, però, inizia a parlare.

scandalo ginnastica
Scandalo ginnastica, nuove accuse (Ansa)

Sentite 4 allieve e 7 ex compagne tutte tra i 18 e i 21 anni che testimoniano di aver ricevuto trattamenti non proprio urbani. Per usare un eufemismo. Accortezze che le allenatrici, talvolta anche gli allenatori, non hanno usato. Solo rimpianti e tanta leggerezza: un errore che non deve essere più commesso.

Ginnastica artistica, gli abusi non si fermano: una palestra di Imola nel mirino

Quello di lasciar passare in secondo piano certe confidenze. Nei mesi scorsi, il mondo della ginnastica è stato messo sotto attacco per via delle esternazioni di alcuni tecnici della Nazionale: le donne utilizzate come macchine pur di arrivare all’obiettivo. Essere competitivi a scapito della salute: ragazze costrette a dimagrire più del dovuto. Allenamenti massacranti e orari incredibili.

Violenze e abusi a Imola (ANSA)

Ora la Procura indaga: a Imola e in ogni parte d’Italia. Settore che vede il Paese raccogliere tange soddisfazioni sul piano sportivo. Altrettante, però, sono le ombre in ambito disciplinare. Soprattutto se in crescita sono le allieve che decidono di squarciare il velo di Maya e parlare. Ora s’indaga sull’ennesimo caso di presunti abusi: se dovesse essere confermato, ci sarebbe un problema.

Non solo nell’agonismo. Il malaffare e la scelleratezza regnano anche a livello amatoriale. Luci e ombre di un settore che può regalare tante gioie, ma anche numerosi dolori. Proprio da quelli bisogna ripartire: far sentire un’atleta di troppo non è mai la soluzione. Semmai è parte del problema, proprio per questo il silenzio sta lasciando il posto alla consapevolezza. Invincibili, ma prima di tutto al sicuro.

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