Pronto il nuovo decreto legge per regolare flussi dei migranti, con stretta sugli scafisti. Emergono pene più stringenti.
Votato all’unanimità il decreto legge che impone una stretta sugli scafisti e anche su ciò che regola i flussi migratori. Si tratta di un provvedimento che arriva durante il Consiglio dei ministri teunuto a Cutro. Una scelta non casuale, quella del Cdm tenuto nella città del naufragio costato la vita a oltre 70 persone.
Ad intervenire in prima linea è la premier Giorgia Meloni che lo ha ribadito a chiare lettere durante una conferenza stampa. “Piantedosi non poteva fare di più. Si tratta di un decreto contro la tratta degli esseri umani. Andremo a cercare gli scafisti in tutto il mondo, per loro pene fino a 30 anni“, ha ribadito.
La stessa Giorgia Meloni ha annunciato le novità emerse dopo il Cdm. Previste pene fino a 30 anni di reclusione per trafficanti che causeranno la morte di una o più persone. Disposto il potenziamento dei Centri di permanenza per i rimpatri.
Aumentano di fatto le pene per chi si occuperà del traffico di migranti, con tanto di introduzione sul reato legato ai clandestini. Annunciate anche procedure già veloci per l’ingresso legale in Italia, senza dimenticare il ripristino del decreto flussi che sarà di durata triennale.
Il decreto flussi è un messaggio diretta all’Europa dalla quale si attendono risposte concrete e novità a stretto giro. “Ripristiniamo il decreto flussi con quote per i lavoratori migranti che provengono da Paesi che avvertono sui rischi per gli scafisti“, commenta il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Con il Cdm è stato lanciato un messaggio anche altri Paesi, la Germania ha intanto ribadito di essere pronta per la redistribuzione dei superstiti del naufragio di Cutro. Il Governo della Francia si dice pronto a cambiare tutto, chiedendo però all’Italia un maggiore impegno. Discorso differente invece per la politica nazionale con l’opposizione che ha abbandonato la Commissione Affari Costituzionali. Proprio lì si stava discutendo la proposta di legge, giunta dalla Lega, per il ripristino dei decreti sicurezza di Salvini.
Lo stesso Matteo Salvini, in qualità di ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha spiegato in conferenza stampa quanto accaduto durante il Consiglio dei ministri straordinario che si è svolto a Cutro. “In alcune regioni mancano i Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). Con questo decreto, tutte le regioni dovranno dotarsi di almeno un Cpr“, ha ribadito. Con un messaggio su Twitter ha spiegato quali saranno i provvedimenti da adottare.
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