Amadeus, braccio di ferro con il CDA della Rai: cosa sta succedendo

Amadeus schiva le critiche di queste prime giornate all’Ariston: Sanremo 2023 fa il pieno d’ascolti, ma la presenza di Mattarella divide.

Mattarella all’Ariston ha fatto il pieno di applausi: non era mai accaduto che un Presidente della Repubblica assistesse alla serata di apertura del Festival di Sanremo. Una novità che ha il profumo di storia e consegna Amadeus agli annali della manifestazione: Mattarella e Benigni insieme per parlare d’Italia e di Costituzione. In tempi in cui non è così scontato farlo, soprattutto quando vengono – dalla politica e una parte d’opinione pubblica – messe in dubbio certe dinamiche. Il presidenzialismo è un tema forte, forse per questo sottolineare l’importanza di determinate scelte può avere una doppia valenza.

Amadeus Sanremo big
Il Direttore Artistico di Sanremo scioglie la riserva sui big (ANSA)

Il problema non è di contenuti, ma di ruoli da rispettare: nella “costituzione” della kermesse ci sono dei passaggi fondamentali da tener presenti. Mattarella è arrivato a Sanremo, ma non lo sapeva nessuno. Questo è quanto è emerso dal CDA della Rai che ammonisce: “Hanno fatto tutto loro”. Loro – nello specifico – sarebbero Amadeus e Lucio Presta che si sarebbero messi d’accordo con l’Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica: “Stavamo lavorando a questa cosa da mesi”.

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Coletta, a onor del vero, sarebbe stato avvisato ma solo qualche ora prima per mantenere il riserbo. “Sapete come funziona – sottolinea Amadeus – se ci fosse stata una fuga di notizie, sarebbe stata la fine”. Le notizie non sono uscite, la serata è andata secondo i piani, ma le modalità decisionali non hanno soddisfatto i piani alti. In Rai storcono il naso: “Il CDA – sottolinea Amadeus – dovrebbe essere contento di quello che è successo. Mattarella al Festival ha portato solo lustro a una manifestazione pluridecennale del nostro Paese”.

Amadeus Sanremo
Il conduttore alle prese con un imprevisto (ANSA)

La buona volontà del conduttore e Direttore Artistico non è in discussione: c’è il timore, però, che questa condotta possa generare un precedente. La possibilità di libere iniziative, per quanto lodevoli, è un rischio che non soddisfa: essere scavalcati non piace a nessuno. In particolare alle alte sfere. Come ha sottolineato Coletta: “La nostra – afferma – non è censura, ma controllo come avviene in ogni tipo di contenuto relativo alla programmazione”.

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Queste le parole in merito alla presenza di Zelensky, ma la sostanza non cambia per Mattarella o chiunque altro voglia partecipare alle attività della Rai. Rispettare il protocollo è più importante, secondo il Consiglio d’Amministrazione. I risultati stanno dando ragione a Sebastiani. Bisogna capire se basti questo: il prezzo della “vittoria”, talvolta, può essere molto salato. L’eventualità di un ridimensionamento è remota, ma non impossibile.

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