Sanremo 2023, scatta il piano sicurezza: allarme anarchici all’Ariston | Cosa può accadere

Sanremo 2023, comincia il conto alla rovescia. Il Festival della Canzone Italiana fa i conti anche con gli anarchici: il piano sicurezza.

Amadeus come Baudo. Il rischio c’è, ma stavolta non si parla di spettacolo. A tenere banco sono le possibili ripercussioni da parte di gruppi sovversivi. È successo anche a Pippo Baudo tra il ’90 e il 2000, quando conduceva il Festival della Canzone Italiana ad anni alterni. Si contendeva la carica di Direttore Artistico e presentatore con Mike Bongiorno: a lui, direttamente da Militello, il primato di avere avuto un “ribelle” all’Ariston. Dipendente precario e con il rischio di perdere il lavoro si arrampica sulla balconata del noto teatro fino a minacciare di buttarsi.

Amadeus Sanremo
Sanremo, piano sicurezza in avvio (ANSA)

La scena epica ha fatto la storia della televisione e della cronaca, ma stavolta potrebbe andare in maniera leggermente diversa e anche più complicata. Baudo riuscì a sventare il pericolo andando anche a parlare con la persona in questione. Amadeus si ritrova, suo malgrado, in un calderone ben più grave e anche di una certa importanza. Il movimento degli anarchici, infatti, potrebbe arrivare a Sanremo per qualche atto dimostrativo: si temono insurrezioni e anche dimostrazioni di forza come sta accadendo in questi giorni in varie parti d’Italia.

Sanremo, allarme anarchici: il piano sicurezza

Il disappunto degli anarchici nasce dalla questione carceraria che riguarda Alfredo Cospito: detenuto al 41bis in precarie condizioni di salute. L’uomo chiede di uscire dal suo stato attuale di detenzione per scontare la pena in altro modo. La discussione ha preso piede anche in Parlamento. Qualora le richieste di Cospito dovessero essere ulteriormente ignorate, gli anarchici continueranno il loro operato. Per questo si teme per la sicurezza a Sanremo.

Sanremo Amadeus
Il Direttore Artistico alle prese con la sicurezza (ANSA)

Il Viminale ha chiarito che ci sarà maggiore attenzione in tal senso: stretta ulteriore su controlli e contromisure dalle parti dell’Ariston. Il piano sicurezza è ben preciso: riduzione dei giornalisti in sala stampa rispetto al passato e raddoppio degli uomini – tra agenti e mezzi disponibili – nei pressi dei ripetitori e del Teatro Ariston. L’avvicendarsi della manifestazione chiarirà altri aspetti contingenti: il problema si pone anche per i programmi correlati al Festival.

La kermesse – come è noto – ha anche una notevole copertura radiofonica con le postazioni di varie redazioni in loco. Non ultima quella di Rai Radio2 – media partner del Festival – che nella scorsa edizione aveva addirittura una postazione dentro l’Ariston. Resta da capire se cambierà la disposizione di alcuni luoghi e lo sviluppo di eventi in correlazione, maggiori risposte – e soprattutto conferme – dal 6 febbraio. Cominciano ad arrivare i primi estimatori in Liguria, nella Città dei Fiori sembra essere tutto tranquillo, ma la certezza ci sarà solo una volta iniziata la kermesse. Le premesse per viverla in sicurezza non mancano.

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