Serie A, non solo Zaniolo: gli insulti social diventano un caso | Cos’è successo a Berardi

Serie A, gli insulti social sono la vera discriminante delle ultime giornate di campionato: apre Zaniolo, segue a ruota Berardi.

Serie A, le conseguenze fuori dal campo. In questi giorni regna il mercato d’inverno, ma il gelo cala sulle situazioni interne: Zaniolo fugge da Roma dopo la rottura con il club che lo esclude dal progetto tecnico al termine di reciproche scaramucce da guerra fredda che diventano proiettili in una diatriba senza esclusione di colpi che compromette anche il mercato di riparazione giallorosso.

Berardi Sassuolo
Dopo Zaniolo, anche Berardi vittima dell’odio social (ANSA)

Per questo, ma anche per una buona dose di frustrazione, i tifosi non perdonano il talento di Massa e nella sua permanenza a Roma il numero 22 giallorosso (su cui presto sarà apposto il suffisso ex) deve fare i conti con insulti e minacce di vario genere. Tanto sui social quanto fuori. Al punto che il ragazzo – secondo quanto riporterebbe Repubblica – è stato costretto anche a chiamare la polizia dopo essersi ritrovato alcuni tifosi in stato minaccioso sotto l’abitazione.

Serie A, Zaniolo e gli altri: l’odio social colpisce anche Berardi

Un clima invivibile. Interviene anche la mamma del fuoriclasse: “Tutto questo odio mi sembra eccessivo”, scrive dopo l’ennesimo striscione di cattivo gusto a Trigoria. Zaniolo torna dai parenti a La Spezia, ma fuggire non aiuta a lasciarsi dietro i problemi. Lo sa bene anche la moglie di Domenico Berardi che, dopo la vittoria del Sassuolo sul Milan, riceve una moltitudine di insulti via social. Francesca Fantuzzi ha dovuto fronteggiare l’odio più becero, ma afferma: “Non starò in silenzio”, la donna promette di denunciare ciascun elemento individuabile nei commenti. Il passo successivo è la consapevolezza.

Sassuolo Berardi
L’attaccante neroverde nel mirino degli haters (ANSA)

La stessa che ha avuto la compagna di Gravina, insultata gravemente – sempre a mezzo social – dopo la sentenza della FIGC sulla Juventus: una penalizzazione che scatena il putiferio e Gabriele Gravina sembra essere il perfetto capro espiatorio. Sulle piattaforme, ma anche per strada. Il clima è teso, il calcio dovrebbe essere solo uno sport ma con le emozioni spesso si supera il limite. Quando alla gioia subentra l’amarezza, gli omaggi diventano oltraggi e cala la nebbia persino sull’ultimo barlume di civiltà.

Com’è successo qualche settimana fa tra i tifosi di Napoli e Roma, lì si è scivolati miseramente nel penale, ma anche l’odio social ora ha un peso con cui fare i conti. La violenza non c’è solo per strada: il nuovo viatico viaggia e si snoda attraverso la Rete. I luoghi comuni non sono mai stati un posto sicuro, motivo in più per aprire gli occhi perchè poi non si torna indietro.

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