Gli uomini dell’Arma che vivono nella caserma distante appena 500 metri dall’ultimo covo del boss sono arrabbiati. Ma non solo i militari, anche il comandante dei vigili urbani Giuliano Panierino, come riporta Open, racconta la sua vicenda su “U Siccu”: “Non era certo compito mio arrestare Messina Denaro. C’era mezza Sicilia che lo cercava. Due giorni fa un mio agente era sicuro di averlo incontrato la settimana prima della cattura al supermercato. Stesso giubbotto ma con le ciabatte. Ne era sicuro”.

Nicolò Adamo, comandante della stazione dei carabinieri di Campobello racconta che dei 15 militari in servizio molti hanno ricevuto la soffiata della presenza di Messina Denaro a Torretta Granitola ma, dice il comandante: “Nessuno ci ha voluto ascoltare”.  Nel frattempo, ieri i carabinieri tra i documenti del boss gli investigatori hanno trovato carte di identità  falsificate con nomi e dati di persone realmente esistenti. Ancora non è stato chiarito se le carte siano state truccate dallo stesso Messina Denaro o che i documenti siano arrivati al boss già precompilati. Le indagini proseguono.