Assegno per anziani non autosufficienti, arriva la rivoluzione | Cosa prevede la delega al Governo

Rivoluzione in materia di misure assistenziali per anziani non autosufficienti. Si discute di un nuovo assegno che includerà quello di accompagnamento e altri trattamenti tutt’oggi esistenti.

In Consiglio dei Ministri domani si prenderà in esame l’ipotesi di un assegno universale per anziani non autosufficienti. L’iter dovrebbe prevedere quello del disegno di legge con delega all’Esecutivo, in ambito di politiche si sostegno per persone anziane, secondo quanto previsto dal Pnrr in materia.

Assegno per anziani non autosufficienti
Assegno per anziani non autosufficienti – Free.it Fb

Se dovesse esserci l’ok la misura dovrebbe concretizzarsi nel giro di due anni, tenendo conto anche dei decreti attuativi. Il provvedimento dovrebbe includere altresì sostegni economici che trovano applicazione al momento. Si parla per esempio dell’indennità di accompagnamento.

L’assegno universale per gli anziani non autosufficienti

Dunque nell’ottica del Governo Meloni dovrebbe avviarsi un riordino in tema di trattamenti assistenziali per come già avvenuto con le misure alla natalità. L’obiettivo sarebbe quello di migliorare le condizioni di vita dei soggetti anziani più fragili. Si legge in proposito “per la tutela della dignità e la promozione delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone anziane, attraverso la ricognizione, il riordino – e ancora – la semplificazione e il coordinamento, sotto il profilo formale e sostanziale, delle disposizioni legislative vigenti in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria alla popolazione anziana”.

Per il varo del provvedimento si è pensato alla delega al Governo in ambito di politiche per la sostenibilità economica e di servizi per anziani e non autosufficienti.

Assegno per anziani non autosufficienti
Assegno per anziani non autosufficienti – Free.it Fb

Anziani non autosufficienti: un sussidio unito a quello di accompagnamento

La misura per anziani non autosufficienti, dovrebbe essere avviata anche “in via sperimentale e progressiva”, per coloro che “optino espressamente per essa, di una prestazione universale graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale ed erogabile, a scelta del soggetto beneficiario, sotto forma di trasferimento monetario e di servizi alla persona”. Inoltre dovrebbe assorbire anche l’indennità di accompagnamento. Presso il Ministero delle Politiche Sociali viene all’occasione istituito un “Fondo per la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti”, tale da raccogliere tutte (o in parte) le risorse risparmiate dalle spese sanitarie .

Si legge pertanto che “la ricognizione e il riordino delle agevolazioni contributive e fiscali, anche mediante la rimodulazione delle aliquote e dei termini, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente” che sono “ volte a sostenerne la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio della persona non autosufficiente, per sostenere e promuovere l’occupazione di qualità nel settore dei servizi socioassitenziali”. Occhi puntati, dunque, sul Consiglio dei Ministri di domani.

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