Scandalo ginnastica, confessione dell’atleta Galtarossa | “Ero costretta a pesare le ginnaste”

Lo scandalo nel mondo della ginnastica ritmica non cessa di esistere. Ora spunta la confessione di Giulia Galtarossa, atleta della nazionale ritmica italiana e assistente, costretta dalla direttrice tecnica Maccarani a pesare le ginnaste

Le parole escono come un torrente in piena dalla bocca dell’ex atleta, due volte campionessa mondiale di ginnastica ritmica, Giulia Galtarossa che denuncia il comportamento della direttrice Emanuela Maccarani sullo scandalo della ritmica.

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scandalo ginnastica, la confessione di un’ex atleta sul. controllo del peso delle ginnaste (Ansa)

Giulia che all’epoca dei fatti era assistente di Maccarani, confessa che quest’ultima le aveva imposto l’obbligo di pesare le ginnaste della nazionale italiana prima di ogni allenamento. L’atleta, affetta da disturbo del comportamento alimentare, aveva espressamente riferito alla direttrice di non voler effettuare quella pratica ma senza risultato.

Così, Galtarossa spiega oggi a Repubblica: “Nel corso degli anni, essendo sua assistente, mi ci sono ritrovata e prima di ogni allenamento mi chiedeva di riferirle i pesi. Ma quando capivo che una ragazza era in difficoltà, scrivevo un peso inferiore sul quaderno perché sapevo che altrimenti la sua giornata sarebbe stata compromessa”.

Continua lo scandalo nel mondo della ginnastica. Il racconto di Giulia Galtarossa

Campionessa mondiale con la nazionale italiana di ritmica per ben due volte, Giulia Galtarossa 31 anni è scioccata dalle parole della direttrice tecnica della Nazionale, Emanuela Maccarani riferite al Corriere della Sera. “Ha detto che le denunce di abusi sono arrivate solo da chi non ha fatto le Olimpiadi? È assurdo, è un alibi, hanno parlato anche atlete che hanno partecipato ai Giochi. Io sono stata due volte campionessa del mondo con le mie compagne, non ho gareggiato alle Olimpiadi solo perché, per colpa della sua ossessione sul peso e sul cibo, mi sono ammalata. E sono stata in cura per molti anni”.

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Scandalo ginnastica ritmica, la confessione dell’atleta Galtarossa (Ansa)

Giulia ribadisce il suo punto di vista dopo l’intervista rilasciata dalla direttrice tecnica della Nazionale Emanuela Maccarani, indagata dalla Procura di Monza e da quella federale per gli abusi a Desio. Il suo contratto è scaduto il 31 dicembre e oggi nel consiglio federale straordinario al Coni, il suo ruolo verrà discusso in presenza del presidente Malagò. Galtarossa ricorda a Repubblica la telefonata tra lei e la direttrice:
“Era il 1º novembre, dopo le denunce di Nina Corradini e Anna Basta. Ho trovato coraggio e pubblicai il mio primo post sui social. Maccarani mi chiamò subito: mi confermò quanto scritto e poi mi disse che sperava che io non portassi avanti questa vicenda”. 

Dopo quella telefonata e il post pubblicato da Galtarossa, Maccarini nega le pratiche subite dalle ginnaste sul controllo ossessivo del peso, scaricando la colpa sempre e solo sulle sue assistenti. Poi arriva l’eliminazione del soprannome “Farfalle” che, come riporta Repubblica, Giulia non trova rispettoso nei confronti delle atlete. “Trovo superficiale che oggi ci si concentri sull’utilizzo del termine Farfalle, quando il problema è invece un altro. Credo che si stia perdendo il focus delle denunce. Ovvero, l’obiettivo non era colpire le ginnaste della Nazionale, ma fare uscire tutto il marcio. Nessuno ha mai accusato le Farfalle, non va bene che si cambi l’oggetto della questione. E poi, nella petizione lanciata per sostenere Maccarani si fa riferimento più volte ai risultati ottenuti mentre non si parla mai di alimentazione, maltrattamenti, abusi psicologici o altri comportamenti sbagliati”. Nonostante il polverone sollevato, anche mediatico, si è appreso che sentito il Coni e il Consiglio federale, Gherardo Tecchi in accordo con Malagò, ha deciso di sospendere Maccarani da Direttirce Tecnica per darle la possibilità di difendersi dalle accuse. Al contempo, però, l’ex atleta più blasonata della ginnastica ritmica sarà lei a guidare la nazionale come allenatrice federale.

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