Covid Cina, code fuori ai forni crematori e bagarini per i funerali | La scoperta sconvolge

Il Covid-19 sta creando non pochi problemi in Cina: qual è la decisione dopo le rigide misure imposte dal Governo di Pechino. La mancata comunicazione dei dati ufficiali fa infuriare gli esperti.

Diverse grandi città cinesi si trovano a dover fare i conti con la nuova ondata da Covid-19 che sta causando un’impennata di contagi e migliaia di vittime ogni giorno. Nel frattempo il Washington Post ha pubblicato alcune immagini che aumentano le polemiche.

Cina Covid-19 contagi
Aumento di contagi e vittime da Covid-19 in Cina, cosa emerge dall’inchiesta del Washington Post

Le fotografie rilanciate mostrano sei megalopoli all’interno delle quali vi sarebbero già migliaia di persone decedute a causa del virus. Una situazione sempre più allarmante, adesso la novità che arriva dopo settimane di grandi preoccupazioni.

Covid in Cina, la situazione si fa sempre più grave | Cosa emerge

Già da tempo l’Oms ha parlato di una situazione difficile, specialmente dopo la diffusione delle immagini che circolano sui social e mostrano corsie degli ospedali piene e code alle agenzie funebri delle grandi città. “Le autorità di Pechino stanno sottostimando i numeri“, ha dichiarato non molto tempo fa Mike Ryan, capo Emergenze dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Proprio il quotidiano statunitense ha pubblicato una inchiesta per fornire spiegazioni, utilizzando le immagini satellitari, riprese dalla Maxar Technologies. Le immagini hanno mostrato dall’alto crematori e agenzie funebri sparse in grandi città come Pechino, Chengdu, HuzhouKunming, Nanchino e Tangshan. Proprio in questi centri costituiti da milioni di abitanti, infatti, gli attivisti hanno segnalato un aumento non indifferente di morti e contagiati.

In questo caso ci sarebbero lunghe file di automobili e carri funebri, presenti nelle aree preposte, che attendono il loro turno per accedere nelle zone in cui le salme diventano cenere. Le testimonianze non mancano e anche sui social, precisamente da Weibo, non mancano i commenti. Un funzionario di un’agenzia funebre di Chongqing ha parlato di un forno crematorio che brucia 22 corpi ogni giorno, “rispetto a 4-5 dello scorso mese di novembre“.

I problemi in Cina

Bare in attesa e sale mortuarie degli ospedali piene di persone senza vita che attendono di poter essere cremate, così da evitare la diffusione dei contagi. Nel distretto di Tongzhou si segnala un aumento della zona di parcheggio, così da accogliere centinaia di autovetture pronte per cremare i propri cari. Alcuni testimoni parlano di bagarini, con tanto di richieste di denaro per accelerare tutte le pratiche: ci vorrebbero addirittura cinque giorni per un funerale.

La Cina prova a mettere più di una pezza sulla vicenda e per questo il Governo di Pechino ha ridotto la definizione di vittime da Covid-19. Ciò si applica esclusivamente a chi muore per polmonite o insufficienza respiratoria. Di fatto, però, non sarebbe arrivato alcun commento sulla politica sanitaria, avvenuta negli ultimi tre anni, accompagnata da continui lockdown, tamponi e quarantene obbligatorie.

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