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Proteste e violenza in Brasile, Parlamento occupato | Cosa è accaduto – VIDEO

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Alessandro Artuso

Momenti di tensione in Brasile con centinaia di persone che hanno dato vita ad una protesta vicino la sede del Parlamento a Brasilia: cosa sta accadendo e cosa c’entrano i seguaci di Jair Bolsonaro.

La zona del Parlamento che si trova a Brasilia è stata presa d’assalto da centinaia di sostenitori che hanno circondato il Palazzo e creato momenti di grandissima tensione. Sono centinaia i sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro hanno deciso di scendere in piazza per una nuova protesta.

La situazione in Brasile è delicata, proteste e violenza con polizia in assetto antisomossa

Polizia presente in zona, tensione con i manifestanti giunti sul posto con diverse bandiera del Brasile. Cordone di sicurezza sfondato e tante persone sul tetto dell’edificio praticamente occupato da tantissime persone. La polizia ha cercato di utilizzare lacrimogeni e altro materiale per far desistere i partecipante.

Tensione in Brasile, tetto Parlamento occupato e violente proteste | Cosa è accaduto

I sostenitori di Bolsonaro hanno fatto irruzione nella sede del Parlamento e anche all’interno dell’Esecutivo, meglio noto come il Planalto. A riportare la notizia è la CNN Brasile che ha parlato di disordini anche nell’edificio del Tribunale supremo elettorale. Non si escludono vandali in azione, con conseguenti danni alle strutture prese di mira. Intanto sui social non manca la diffusione dei video per mostrare quanto accaduto.


Davanti al Planalto, piazza dove c’è la residenza del presidente, il Parlamento e anche la Corte suprema, sono stati rotte diverse finestre, con conseguenti tensioni fra manifestanti e forze dell’ordine. Il Parlamento di Brasilia vede al suo interno tantissimi manifestanti, non si esclude una irruzione della polizia con adeguato equipaggiamento antisommossa.

La situazione è preoccupante

Lo scorso 30 ottobre Bolsonaro ha perso il ballottaggio con Inácio Lula Da Silva e successivamente lasciato il Brasile per raggiungere gli Stati Uniti. I seguaci di Bolsonaro non avrebbero accettato il successo di Lula, da qui la scelta di protestare.


Anche dopo l’immediata sconfitta politica, avvenuta diversi mesi fa, i sostenitori di Bolsonaro avevano decidere di creare un accampamento vicino la sede dell’Esercito brasiliano, non senza momenti di tensione successivi alla vittoria di Lula.


Sulla vicenda è intervenuto anche Flavio Dino, ministro della Giustizia, che ha commentato quanto sta accadendo in Brasile. “Questo assurdo tentativo di imporre la volontà con la forza non prevarrà. Il governo del distretto federale afferma che ci saranno rinforzi. E le forze a nostra disposizione sono al lavoro. Sono alla sede del Ministero della Giustizia“, ha ribadito il ministro Dino.

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