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DAZN e gli altri, come cambiano gli abbonamenti in streaming: le principali novità

Published by
Andrea Desideri

Non solo DAZN ha ritoccato il proprio piano tariffario. Le principali piattaforme streaming si stanno adeguando: tutte le novità.

Dazn ha cambiato passo. La principale piattaforma del calcio in streaming ha aumentato gli abbonamenti: costi leggermente più elevati a fronte di una scelta maggiore, ma questo non sembra soddisfare i consumatori attanagliati da problemi tecnici di vario genere. L’azienda si scusa, ma non sembra bastare. Al punto che si chiede maggiore chiarezza per evitare che la situazione possa ripetersi come è già successo altre volte dall’inizio del campionato.

DAZN costi Disney e gli altri servizi streaming (ANSA)

Ad ogni modo DAZN non è l’unico brand nel settore dello streaming ad aver cambiato parametri: oggi vedere qualcosa da casa attraverso una connessione costa leggermente di più. Questo perché lo streaming sta via via prendendo i contorni di quella che un tempo era la Pay TV. Non a caso i colossi dello streaming fanno accordi con le principali aziende del settore: Sky e non solo. Un rapporto di cooperazione che ha i suoi pro e i suoi contro.

DAZN e gli altri: quanto inficiano i costi dello streaming sul bilancio

Netflix ha aumentato i prezzi, passando a 18 euro nella versione Premium, ma c’è anche l’opzione da 6 euro con le pubblicità. Una doppia possibilità che cerca di fidelizzare più clienti dopo la “ritirata” di massa degli ultimi mesi, mentre Now TV rimane su 14,49 al mese perchè conta eventualmente sull’integrazione con Sky. Gancio che attira moltissimi utenti e riesce a tenere a galla stime ragguardevoli. Diverso per Amazon Prime che, attualmente, è tra i più apprezzati.

I costi delle principali piattaforme in streaming (ANSA)

Il servizio video costa 50 euro l’anno con scelta variegata e prodotti originali di rilievo. Oltre al successo di Lol tanti altri film stuzzicano la curiosità dello spettatore. Riscossa, infine, per Disney + che trova abbonamenti annuali in ascesa grazie al costo di 90 euro per 12 mesi. Parte del merito è da rintracciare nell’approdo di Boris 4 sulla piattaforma. Gli utenti, con il lancio della serie, sono triplicati. Il successo, dopo oltre 10 anni di attesa, c’è anche grazie al tributo nei confronti del compianto autore e sceneggiatore Mattia Torre. Lo streaming è l’ultima frontiera della Settima Arte e non solo. Infatti mette anche lo zampino a Cannes e nei principali Festival cinematografici, ma i costi restano – ancora oggi – un grande punto interrogativo.

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