Festa del Cinema di Roma, è il giorno dei Manetti Bros. Rebecca Hall outsider con “Passing”

La Festa del Cinema di Roma è alla sua seconda giornata. Stavolta tocca ai Manetti Bros prendersi la scena sul red carpet: da Diabolik a Coliandro con stile e innovazione. Rebecca Hall sorprende con “Passing”.

Festa del Cinema di Roma Manetti Bros
Festa del Cinema di Roma, è il giorno dei Manetti Bros. Rebecca Hall outsider con “Passing”

La Festa del Cinema di Roma prosegue nel segno dei grandi nomi: nella seconda giornata della manifestazione trovano lustro e consensi i Manetti Bros, che tornano all’evento romano per parlare di Diabolik, ma anche di quel Coliandro che tanto sta facendo bene in televisione. Un po’ di tutto per non dimenticare che loro fanno cinema da quando farlo era leggermente più complesso. Almeno rispetto a determinati meccanismi, che volevano registi inquadrati in un solo genere perché più comodo da etichettare.

I due fratelli la comodità l’hanno sempre allontanata, portando alla ribalta il valore della contaminazione esasperata che trasforma un diamante grezzo in capolavoro: “Piano 17” – per gli estimatori della prima ora – e “Song ‘e Napul’è”, per gli appassionati più recenti, docet. Insegnamenti che troviamo anche nel penultimo lavoro “Ammore e Malavita” dove Musical, criminalità e Commedia vanno a braccetto con garbo e irriverenza. Dicotomia ossimorica che rispecchia al meglio il loro intento, di pari passo con una formazione poliedrica.

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Festa del Cinema di Roma: Rebecca Hall e Manetti Bros protagonisti della 2° giornata

Festa del Cinema di Roma Rebecca Hall Manetti Bros
Festa del Cinema di Roma Rebecca Hall Manetti Bros

Poi c’è Rebecca Hall, altra presenza importante nella Capitale in questi giorni dove il cinema la fa da padrone, il suo “Passing” è un vero e proprio spaccato di vita che parte da un tema delicato come l’odio razziale per poi afferire alle corde più emotive delle protagoniste: due donne che incarnano l’anima neorealista e cinica degli Stati Uniti negli anni ’20.

Contesto lontano, ma in grado di richiamare il presente per via di certe nostalgie che purtroppo mettono i brividi. Proprio su questo fa leva la regista: le similitudini da notare e coltivare per arrivare, forse, a debellare qualche preconcetto che sussiste anche negli anni venti del Duemila. Uno specchio che ritorna, sarà importante e curioso perdersi nei suoi riflessi.

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