Aggressore Stazione Termini, come è stato riconosciuto il 24enne polacco

Dietro l’individuazione e l’arresto del 24enne polacco che ha aggredito la ragazza israeliana a Termini, forse non tutti sanno che c’è un complesso sistema informatico impiegato per queste ricerche. Ecco come è stato possibile riconoscere l’autore dell’azione criminale.

Chomiak, arrestato nel milanese per aver accoltellato la giovane israeliana il 31 dicembre scorso, è stato individuato grazie ad un sofisticatissimo sistema di riconoscimento facciale tra migliaia di persone. Il computer è stato però un po’ agevolato da un lavoro tutto umano.

Il sistema informatico che ha riconosciuto l'aggressore di Termini
Il sistema informatico che ha riconosciuto l’aggressore di Termini – Free.it AnsaFoto

Pochi giorni prima del violento accaduto, il 24enne polacco è stato fermato per il tentato furto di un panino al bar Marmorata di Roma. Il resto lo ha fatto Sari Enterprise, chiudendo definitivamente il cerchio sul fuggitivo.

Il riconoscimento dell’aggressore di Termini grazie ad un computer

Sari Enterprise, è riuscito a riconoscere Aleksander Mateusc Chomiak tra migliaia di facce passate in rassegna in vari filmati registrati dalle telecamere di sicurezza. Attraverso l’analisi quasi istantanea di un solo frame, S.E. è capace di trovare qualsiasi sospettato. Questo strumento fondamentale per le forze dell’ordine si regge su un complesso sistema di algoritmi. Nella sua memoria sono contenuti circa 10 milioni di volti. Solitamente quando entra in campo, questa macchina avveniristica non impiega mai più di un minuto nel segnalare i volti delle persone su cui gli inquirenti battono la pista.

Lo stesso procedimento è stato utilizzato per l’attentatore della Stazione Termini. Ad onor del vero, stavolta il lavoro è stato reso più semplice al cervellone, poiché il giovane era stato acciuffato per il furto di un panino. Gli agenti del Commissariato Celio il 27 dicembre scorso avevano condotto Chomiak in Questura per prendere le sue impronte digitali e le generalità. L’avevano inoltre sottoposto a fotosegnalamento. Di fatto facendo così finire i suoi dati nel database a cui ricorre la Polizia.

Il sistema informatico che ha riconosciuto l'aggressore di Termini
Il sistema informatico che ha riconosciuto l’aggressore di Termini – Free.it AnsaFoto

Sari Enterprise: il cervellone con 17 milioni di foto

Il database dell’Afis usato dalla Polizia può contare su 10 milioni di identità e oltre 17 milioni di foto di pregiudicati. Ovviamente ognuno di loro ne ha più di una. In questo enorme book fotografico sono compresi i profili dei migranti irregolari rintracciati sul territorio, di chi non sa provare la propria identità e di chi è stato indagato. Il gioco è stato quindi semplice. Sari Enterprise ha riconosciuto il 24enne attraverso la preventiva visione di uno scatto chiaro che era stato fatto al giovane. Il frame usato è stato estratto dai filmati delle telecamere di sicurezza posizionate all’interno della Stazione Termini.

A quanto trapela i risultati del potente computer non hanno partorito un’unica soluzione. Sari Enterprise ha prodotto diverse foto, su cui hanno fatto poi chiarezza gli investigatori. Ad ogni sospettato la macchina fornisce una percentuale di somiglianza con la foto usata per la ricerca. Ma attenzione! anche con una compatibilità del 95% si possono commettere degli errori e può avvenire uno scambio di identità. I criteri esaminati sono quindi l’altezza, l’età, i vestiti indossati, la fisionomia, il luogo del delitto e altre variabili.

Nel caso in questione gli elementi sono apparsi subito “molto chiari”, venendo l’uomo riconosciuto anche dal personale che lo ha condotto in Questura qualche giorno prima del tragico episodio. Aleksander Chomiak è stato individuato foto alla mano con il riconoscimento facciale, fatta altresì attenzione al sistema di intelligenza artificiale applicata alle telecamere di sorveglianza, e pertanto al real time vietato dal Garante per la privacy.

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