E’ giunto l’ok dell’Unione Europea sul commercio di grilli in polvere. La notizia mette in subbuglio il settore alimentare italiano, che insorge contro l’iniziativa. La difesa a spada tratta della dieta mediterranea contro l’introduzione di cibi a dir poco esotici.
Filiera Italia sale subito sulle barricate e insorge contro il via libera dell’Unione Europea ai grilli come nuovo alimento da mettere in commercio. Il loro nome ufficiale è Acheta domesticus. Saranno in polvere parzialmente sgrassati.
![L'UE approva il commercio di grilli in polvere come prodotto alimentare](https://www.free.it/wp-content/uploads/2023/01/LUE-approva-il-commercio-di-grilli-in-polvere-come-prodotto-alimentare-Free.it-AnsaFoto-04012023-1.jpg)
Il placet è stato stabilito in base al Regolamento di esecuzione della Commissione del 3 gennaio 2023, appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale comunitaria. Stando a quanto si apprende, non mancano coloro che lodano l’alto valore nutrizionale dell’alimento.
Grilli sulle tavole degli italiani: i tre insetti autorizzati
Non solo grilli, ma anche locuste e tarme. Questi sono i tre insetti finora approvati dall’Unione Europea, come prodotti commestibili e degni di essere commercializzati per finire sulle tavole dei cittadini dei 27 Paesi membri. Ad ogni modo si rassicura che questi nuovi alimenti recheranno un’etichetta per segnalare possibili reazioni allergiche. I grilli in polvere saranno commercializzati soltanto dalla “Cricket One Co. Ltd”, una società che avrà il monopolio dell’attività per 5 anni, a decorrere dall’entrata in vigore del Regolamento pubblicato in G.U. comunitaria. A meno che un nuovo soggetto non richieda l’autorizzazione per lo stesso scopo commerciale.
![L'UE approva il commercio di grilli in polvere come prodotto alimentare](https://www.free.it/wp-content/uploads/2023/01/LUE-approva-il-commercio-di-grilli-in-polvere-come-prodotto-alimentare-Free.it-AnsaFoto-04012023-2-1.jpg)
Proteste all’introduzione dei grilli nel mercato alimentare
La maggiore opposizione all’esotica novità proviene da Filiera Italia. “Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra”, dicono dall’associazione che mette in comune mondo agricolo e industria agroalimentare. Luca Scordamaglia, consigliere di F.I. prosegue dicendo: “Nessuna riserva, ci mancherebbe altro, per chi voglia assaggiare cibi esotici, lontani dalla nostra cultura, sbagliato e diseducativo, però, presentarli come alimenti sostenibili da scegliere in alternativa alla nostra dieta perché meno impattanti sull’ambiente”.
Scordamaglia sottolinea ancora: “Si tratta di affermazione false perché la nostra dieta non è solo di qualità, ma a basso impatto ambientale”.Soltanto in Europa, l’agroalimentare italiano inquina 1/3 di quello francese e metà di quello tedesco, si legge. “Molti insetti contengono numerosi elementi antinutritivi che ostacolano il normale assorbimento dei nutrienti […], per non parlare delle sostanze chimiche contaminanti e causa di intossicazione, come quella avvenuta nel 2007 in California per consumo di cavallette importate dal Messico […]”, chiosa il consigliere di Filiera Italia.