Criptovalute, c’è ancora speranza: le previsioni per il 2023 tra possibilità ed espansione

Criptovalute, la nuova frontiera della macroeconomia doveva cambiare il mercato globale: il risultato è stato un flop inatteso, gli scenari.

Criptovalute, il 2023 sarà l’anno definitivo per capire – una volta per tutte – con cosa abbiamo a che fare. La nuova merce di scambio commerciale, nel libero mercato globale, circola da un po’ di anni. Quello che manca, perlomeno in Italia, riflesso dell’inflazione generalizzata post pandemica, è la stabilità: ovvero cercare di capire se la criptovaluta è affidabile o meno. Come qualunque tipo di moneta, cresce o crolla in base agli equilibri di mercato.

Truffa criptovalute
Criptovalute, cosa aspettarsi dal 2023 (Immagine Pixabay)

Gli interrogativi maggiori, tuttavia, derivano da altro. La regolamentazione attorno a questo terreno, che porta direttamente al terziario avanzato e oltre, suggerisce qualche riflessione in più: è davvero terra vergine? Gli investimenti sono possibili con meno controllo e relativa tassazione. Questa libertà, tuttavia, si paga in termini di rischio: il “vuoto legislativo”, che ancora vige in tal senso, espone a rischi di altro genere. Il cambio di valuta, in primis, non evita gli scivoloni.

Criptovalute, l’anno della svolta: il 2023 all’insegna di nuovi principi finanziari

Tradotto: se si sbaglia ad investire, su una moneta che successivamente si rivela fallimentare, la Rete non tutela ma affonda. Il tonfo – per intenderci – sarà più forte poiché le attenuanti di un certo tipo di Giurisprudenza fiscale vengono meno. C’è poi la questione interna fra domanda e offerta: le Criptovalute sono davvero alla portata di tutti? Se all’inizio – complice anche la tendenza del momento – vigeva una grande curiosità, attualmente l’entusiasmo attorno a questo universo si è spento.

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I nuovi mercati a un bivio nell’anno venturo (Pixabay)

L’idea di mercato elitario non piace agli utenti che, seppur ingolositi dall’avere meno vincoli, anche grazie al contributo del metaverso, restano scettici riguardo al mercato. Se diminuiscono i compratori e, quindi, c’è una flessione dell’interesse, a chi vendono? Il timore è quello di ritrovarsi in una “cattedrale nel deserto”. Molto rumore per nulla. Finché le Criptovalute alimenteranno divisioni sulla gestione e il mantenimento, il mercato di riferimento sarà sempre frammentato: la finanza – per sua indole – vive di folate, ipotizzare il trading e anticipare movimenti tuttavia diventa davvero difficile senza assestamento.

In definitiva: tutti vogliono giocare, ma (quasi) nessuno sa le regole. Definire un codice unitario, che potrebbe sfociare in principi condivisi, potrebbe essere l’obiettivo del 2023. Sempre più un anno da dentro o fuori.

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