Addio Pelè, le reazioni della stampa estera: l’ultimo saluto al campione

Pelè ritrova Maradona alle porte del paradiso. La morte del campione brasiliano sconvolge il mondo intero: le reazioni della stampa estera.

Pelè campione senza tempo, anche e soprattutto per come ha scelto di uscire di scena: non solo la lotta contro il tumore, ma anche la riservatezza nel dolore e lo smarrimento di un’icona. Quello che restava da dire ‘O Rei l’ha fatto capire con il suo esempio: presente fino all’ultimo nel dare l’abbraccio ai figli. Fuoriclasse in campo e riferimento nella vita, perno di una famiglia all’antica. Dove ogni cosa si reggeva sulla figura portante del calciatore che non ha soltanto migliorato le condizioni di vita dei propri cari con la sua fama, ma li ha supportati in ogni tappa della loro esistenza finché ha potuto.

Pelè stampa estera
Pelè, il tributo della stampa estera (ANSA)

È possibile riscontrarlo nelle parole della figlia: “Un’altra notte insieme è un regalo”, scriveva pochi giorni fa sui social. Il denominatore comune è un messaggio d’amore: passione come unico ingrediente collante di ogni cosa. Pelè ha dimostrato che, con la semplicità e i buoni sentimenti si può muovere il mondo. Quel garbo dietro un sorriso mai beffardo a sottolineare che, malgrado tutto, c’è sempre una soluzione.

Addio Pelè, il tributo della stampa estera a ‘O Rei

Lui la trovava nei “punti di fuga”. In mezzo al campo per dire, con un pallone vagante, che non è finita fino al fischio finale. Nella vita di tutti i giorni tra un imprevisto e la consuetudine mai abbastanza apprezzata: la voglia di reinventarsi, masticare calcio anche dopo era l’obbligo per uno cresciuto nelle favelas con il padre come riferimento ed esempio di riscatto dalla povertà. “Fuga per la vittoria”, appunto, la sua verso una prospettiva migliore che ha riscontrato anche nell’abbraccio collettivo della gente.

Addio Pelè
Il saluto degli esteri a ‘O Rei (ANSA)

Un fiume d’affetto trasformato in sostegno dentro e fuori dal campo. Dal Times a Marca, passando per L’Equipe e La Liberacion il titolo più usato è quello di “Re”. Un attestato onorifico che vale molto di più della semplice ammirazione. È proprio una presa di coscienza: dopo Maradona e Pelè, il calcio sembra un film già visto.

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