Sullo sfondo di questa tragedia emerge un intreccio perverso ma anche un piano diabolico architettato con freddezza dalla mandante dell’omicidio. La donna fa uccidere il compagno dall’ex coniuge. Ecco cosa è successo nei dettagli.
Il drammatico accaduto ha avuto luogo in Puglia, a Modugno, in provincia di Bari. La donna è Addolorata Cuzzi, di 35 anni. Dalle risultanze è stata a capo di un pianocriminale per eliminare il compagno. Per riuscire nello scopo Cuzzi non si è creata nessuno scrupolo, coinvolgendo come esecutore l’uomo da cui aveva divorziato qualche tempo prima.
Cuzzi è stata arrestata dai carabinieri con l’accusa di concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Il violento episodio si è consumato il 13 giugno 2016, a Binetto, un piccolo borgo nel barese.
Progetta l’omicidio del compagno: la ricostruzione della vicenda
I carabinieri della Compagnia di Modugno hanno dato esecuzione all’arresto di Addolorata Cuzzi per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. La vittima era il suo compagno: Stefano Melillo, nel 2016 28enne. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, allo scopo di porre fine alla relazione, Cuzzi ha predisposto un piano per uccidere Melillo. ha quindi convinto l’ex coniuge Crescenzo Burdi, convincendolo a compiere l’omicidio. Con una scusa ha quindi attirato il compagno in un campo sportivo e Burdi lo ha prima strangolato servendosi di una corda e altresì colpito alla testa con una spranga di ferro. Per assicurarsi del decesso, l’assassino ha utilizzato contro la vittima anche un grosso masso.
Per il folle gesto Burdi ha confessato agli inquirenti la sua responsabilità. Mentre Addolorata Cuzzi è stata condannata a 16 anni di carcere. Per lei si sono aperte le porte del penitenziario una volta rientrata dal Belgio.
L’arresto dopo il rientro dal Belgio
Addolorata Cuzzi è stata arrestata dai carabinieri appena rientrata in Italia dal Belgio. La donna è stata condannata in via definitiva a 16 anni di reclusione. Adesso dovrà scontare la pena presso il carcere di Trani. Ovviamente con lei è stato dichiarato colpevole anche Crescenzo Burdi. L’uomo aveva confessato di essere l’autore materiale dell’omicidio del povero Stefano Melillo, ucciso e carbonizzato dopo essere stato ammazzato.
