Qatargate, la moglie di Panzeri nei guai | Sequestrato appartamento a un arrestato

La Corte d’Appello di Brescia si è pronunciata sulla richiesta contenuta nel mandato di arresto europeo notificato il 9 dicembre scorso a Maria Dolores Colleoni e a Silvia Panzeri, rispettivamente consorte e figlia di Antonio Panzeri, l’ex europarlamentare in cella per l’indagine del giudice istruttore Michel Claise nota come ‘Qatargate’.

Intanto è stata sequestrata la casa a Cervinia acquistata da Niccolò Figà-Talamanca, il fondatore della OngNo peace without justice“, agli arresti. L’accusa è di sospetto riciclaggio di denaro.

Qatargate, la moglie di Panzeri nei guai | Sequestrato appartamento a un arrestato

Per la moglie di Antonio Panzerisussistono i gravi indizi di colpevolezza” ed è stato dato il via libera alla consegna alle autorità di Bruxelles, per la figlia, invece, prima di decidere bisognerà accertare le condizioni delle carceri del Belgio. Ieri la prima sezione della Corte, presieduta da Anna Maria Dalla Libera, ha rigettato tutte le questioni avanzate dai difensori Angelo De Riso e Nicola Colli, e ha deciso che Maria Colleoni, moglie di Panzeri, ora ai domiciliari come la figlia, debba essere consegnata.

E di oggi, invece, la decisione della seconda sezione guidata da Giulio De Antoni che ha ritenuto di concedere a Silvia Panzeri un rinvio al prossimo 3 gennaio: ha concesso un termine per acquisire informazioni sulla situazione delle prigioni del Belgio, dopo che i due legali hanno illustrato un report del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti da cui sono emersi “una serie di problemi persistenti nelle carceri belghe, tra cui il sovraffollamento di lunga data e la carenza di personale“.

Qatargate, gli avvocati della moglie di Panzeri presenteranno ricorso in Cassazione

Quello che invece ieri ha portato l’altro collegio di giudici bresciani a decidere per la consegna a Bruxelles di Maria Dolores Colleoni, come si legge nell’ordinanza, sono “i gravi indizi” ravvisati dei confronti della signora Panzeri accusata di concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio.

Qatargate, gli avvocati della moglie di Panzeri presenteranno ricorso in Cassazione

Alla luce di questa decisionehanno affermato i due avvocatipresenteremo ricorso in Cassazione anche per la madre con le medesime valutazioni di oggi. Ribadiremo gli stessi principi” che se accolti anche dalla Suprema Cortepotrebbero essere usati anche per lo stesso Panzeri” e per Francesco Giorgi il suo ex collaboratore pure lui in cella come la sua compagna ed ex vice presidente del Parlamento Europeo Eva Kaili.

Da notare, poi, che nell’abitazione di famiglia a Calusco D’Adda, nella Bergamasca, dove risiedeva le Fiamme Gialle dieci giorni fa hanno trovato tre sacchi nascosti in un armadio con dentro 17 mila euro in contanti. La Corte, inoltre, nel premettere che “la valutazione sul punto affidato all’autorità giudiziaria italiana dev’essere circoscritta a verificare che il mandato emesso all’estero per il suo contenuto intrinseco e per gli altri elementi raccolti in sede investigativa e processuale sia fondato su compendio indiziario ritenuto dall’autorità giudiziaria emittente seriamente evocativo di un fatto reale“, ha ritenuto che non “esistono condizioni ostative” alla sua consegna.

Consegna che se dovesse avere il disco verde definitivo comporta l’ingresso in carcere e di conseguenza una nuova richiesta dei domiciliari nel Paese dove ha preso il via l’inchiesta che sta travolgendo il Parlamento Europeo e che si sta allargando a macchia d’olio. Tant’è che il giudice Claise, tramite ordini di investigazione, sta chiedendo ai colleghi di altri Stati di raccogliere una serie di atti e di prove per accertare l’esistenza di quella “vasta organizzazione fraudolenta” che sarebbe stata pagata da Qatar e Marocco per favorire i loro interessi.

Intanto il giudice per le indagini preliminari di Aosta ha emesso un decreto di sequestro preventivo, su richiesta della procura, per un appartamento a Breuil-Cervinia, in Valle d’Aosta, nell’ambito dell’inchiesta Qatargate. Sull’appartamento, acquistato per 215mila euro nell’aprile scorso dalla Nakaz development sprl che fa capo a Figà Talamanca, la Procura di Aosta ha attivato delle verifiche, su richiesta di Bruxelles, per il sospetto di un presunto riciclaggio all’origine dell’operazione immobiliare.

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