Luce e gas, l’Antitrust blocca le modifiche ai contratti: sette le società sotto la lente d’ingrandimento. “Aumenti ingiustificati per 2,6 milioni di clienti”.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato sette istruttorie, e adottato altrettanti provvedimenti cautelari, nei confronti di sette società fornitrici di energia elettrica e gas naturale accusate di aver aumentato illegittimamente le tariffe ai propri clienti negli ultimi mesi.
In particolare, nel mirino dell’Antitrust sono finite le modifiche dei prezzi e le successive proposte di rinnovo contrattuale in contrasto, secondo l’AGCM, con l’articolo 3 del decreto Aiuti Bis, approvato lo scorso 9 agosto. Le società interessate sono Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie per presunte modifiche unilaterali al prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale.
Il decreto stoppava l’entrata in vigore di clausole contrattuali che avessero consentito alle società di apportare modifiche unilaterali alle condizioni economiche delle tariffe, dal 10 agosto al 30 aprile 2023. La misura riguardava anche le comunicazioni di preavviso ricevute dai clienti prima dell’entrata in vigore del decreto stesso, a meno che le variazioni di prezzo fossero già state praticate.
In un comunicato l’AGCM ha fatto sapere che sono oltre 7,5 milioni i consumatori interessati alle variazioni di prezzo. E 2,66 i milioni di italiani che avrebbero già visto aumentare in maniera ingiustificata le proprie bollette.
Per questo motivo l’Antitrust ne chiede la sospensione, invitando le imprese a bloccare “l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022“. Entro una settimana le società coinvolte dovranno comunicare un eventuale ricorso e a quel punto l’AGCM confermerà o meno i provvedimenti cautelari.
Già lo scorso ottobre l’Antitrust era intervenuta con quattro provvedimenti simili. I recenti interventi – spiega l’Autorità – “vanno ad aggiungersi ai quattro procedimenti istruttori e agli altrettanti provvedimenti cautelari adottati nei confronti delle società Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola“. Misure che “fanno seguito ad un’ampia attività preistruttoria svolta nei confronti di 25 imprese, dalla quale è emerso che circa la metà degli operatori interessati ha rispettato la legge. Evitando di modificare le condizioni economiche – dopo il 10 agosto 2022 – ovvero revocando gli aumenti illecitamente applicati”.
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