Inchiesta Europarlamento, 750 mila euro sequestrati ad Eva Kaili: la Grecia le congela i beni

Nell’ambito della maxi inchiesta che sta scuotendo i palazzi del parlamento europeo, sequestrati 750mila euro alla eurodeputata greca Eva Kaili: tagli da 20 a 50 euro nella sua valigia.

Chi ha tanti soldi vive come un pascià e a piedi caldi se ne sta… (viva i soldi)”, cantava decenni fa Betty Curtis.

Tangenti dal Qatar, sequestrati 750 mila euro ad Eva Kaili
Tangenti dal Qatar, sequestrati 750 mila euro ad Eva Kaili, foto Ansa

Mai come oggi questo brano appare di estrema attualità, dopo il clamore, mediatico e giudiziario, nato immediatamente dopo la deflagrazione della maxi inchiesta sul tentativo di corruzione che sarebbe stato messo in atto dal Qatar nei confronti di un gruppo d politici (italiani soprattutto) del parlamento europeo. Tentativo che stando alle carte, alle intercettazioni e ai soldi trovati appunto, sarebbe andato a buon fine.

Ammonterebbe infatti  a centinaia di migliaia di euro l’importo in contanti sequestrato nell’abitazione della vicepresidente dell’ Europarlamento Eva Kaili, e nelle borse che suo padre trasportava quando è stato fermato dalle autorità. Denaro che non sarebbe stato ancora contato, ma che stando a quanto scrive il quotidiano belga l”Echo potrebbe arrivare alla sostanziosissima cifra di 750mila euro.

Sarebbero stati trovati tagli da 20 e 50 euro. Seicentomila euro, come appena ricordato,  erano nella valigia portata dal padre di Kaili e il resto nell’abitazione dell’eurodeputata greca. In questa chiave Atene, avrebbe congelato tutti i beni della Kaili. A renderlo noto, sarebbe stato lo stesso governo ellenico.

Eva Kaili: sequestrati 750 mila euro in casa

750 mila euro sequestrati ad Eva kaili
Inchiesta presunta corruzione dal Qatar, sequestrati 750 mila euro ad Eva Kaili, foto Ansa

Intanto restano in carcere, come reso noto già nella giornata di ieri, 4 dei sei fermati.  La giustizia belga ha infatti convalidato gli arresti di Antonio Panzeri, Francesco Giorgi, Niccolò Figa-Talamanca e della stessa vice presidente del Parlamento Ue.

E sempre nella giornata di ieri, dal Qatar era anche arrivata una prima  reazione sulla vicenda che tira in ballo direttamente il Paese che sta ospitando il mondiale di calcio più discusso della storia “Respingiamo categoricamente qualsiasi tentativo di associarci all’inchiesta”.

Aveva dichiarato il ministero degli Esteri di Doha che aveva anche spiegato come  i rapporti internazionali del Qatar coinvolgono le istituzioni, non le singole persone, e sono improntati al rispetto delle leggi internazionali.

Nonostante le smentite, dalle parti del parlamento europeo,  cresce l’imbarazzo e forse anche la paura per uno scandalo che potrebbe assumere contorni sempre più grandi. E comunque l’inchiesta è di per sè già abbastanza grave così, basterebbe anche solo ricordare le accuse a carico dei nomi coinvolti: partecipazione a organizzazioni criminali, riciclaggio e corruzione.

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