Pos o contante, lo studio tra cash e sommerso | In Italia dove si evade di più

Pos o contante, l’economia sommersa cresce con il cash: le stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio. I dati sull’evasione nelle Regioni italiane.

Più si utilizza il contante e più cresce l’economia non osservata. Questo il dato che emerge dalle elaborazioni dell’Upb (Ufficio parlamentare bilancio) sul campione italiano dell’Indagine Study on the use of cash by households della Bce e sui dati della “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva” allegata alla Nadef 2019.

Pos o contante
Pos o contante, lo studio tra cash e sommerso | In Italia dove si evade di più

Il rapporto tra contante e sommerso preoccupa specialmente al Sud, in primis in Calabria e Campania. Nella prima l’uso del cash supera il 90%, con un economia non osservata che raggiunge il 21%, circa un quinto del Pil regionale. Nella seconda, ad un utilizzo del contante che sfiora l’80% corrisponde un sommerso che si aggira intorno al 20%.

Al contrario il Nord Italia. In Lombardia, ad esempio, il rapporto tra moneta e sommerso è 57-10%. Dati simili in Friuli Venezia Giulia dove la relazione è di 59-12%. Segue l’Emilia-Romagna, 64-12%.

Pos o contante, lo studio Upb e le misure in manovra

L’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), nell’audizione della sua presidente Lilia Cavallari di lunedì, ha avvertito del rischio insito nel pacchetto fiscale della manovra del Governo: indebolire la lotta all’evasione fiscale e al riciclaggio di denaro.

Pos contante
Pos o contante, lo studio Upb e le misure in manovra

Ma la maggioranza fa muro, indietro non si torna. Il tetto al contante verrà rialzato da mille a 5mila euro dal 2023: fino a quest’anno era di 2mila euro e sarebbe dimezzato a gennaio. Invece sull’esenzione dalle sanzioni per gli esercenti che negano i pagamenti con Pos fino a 60 euro di transazioni c’è più margine di manovra. Si discute se abbassare la soglia, fermo restando il principio considerato inscalfibile.

Ma un tetto relativamente contenuto al contante, suggerisce l’Upb, “rientra generalmente in una più ampia strategia antievasione e antiriciclaggio. La misura contribuirebbe “a un più efficace monitoraggio fiscale e del riciclaggio di denaro di provenienza illecita e, di conseguenza, attraverso questo, a un maggiore coordinamento, su queste tematiche, con le altre Autorità europee di settore”. E la letteratura economica è “pressoché concorde nel sostenere che l’aumento dei pagamenti in contanti possa comportare un incremento dell’evasione, conclude l’Upb.

Impostazioni privacy