Iran, violenza inaudita su uomini e donne: la denuncia shock dei medici che curano i feriti di nascosto

Settimane incandescenti in Iran e violenze per strade: la denuncia del personale sanitario lascia senza parole. I racconti dei terribili momenti vissuti nel Paese. 

Le polemiche contro il regime iraniano procedono da settimane e sono diretta conseguenza di quanto accaduto alla giovane Mahsa Amini. La ragazza di 22 anni è stata picchiata ed è morta poiché non indossava correttamente il velo. Dal decesso della giovane è successo praticamente di tutto nel Paese.

Iran
Iran, violenza inaudita su uomini e donne: la denuncia shock dei medici che curano i feriti di nascosto

Migliaia di persone lanciano le più disparate proteste per strada. Dal velo non indossato ai baci in pubblico, passando per altre manifestazioni di dissenso contro le scelte politiche e sociali dell’Iran. Le proteste non si placano e adesso emergono indiscrezioni sconvolgenti sui manifestanti feriti dalla polizia morale.

Iran, violenza per strada contro uomini e donne | L’inchiesta sconvolge

Persone colpite al volto, altre ai genitali e al seno, non senza conseguenze fisiche. Le manifestanti iraniane scendono in piazza da giorni e sarebbero prese di mira in maniera più forte rispetto agli uomini. Questo è quanto emerge da un’inchiesta del quotidiano britannico The Guardian.

Iran proteste violenza strada
Iran, violenza per strada contro uomini e donne | L’inchiesta sconvolge (Immagine Rete)

Tutto arriva proprio il giorno stesso in cui il regime avrebbe condannato a morte un manifestanti per le rivolte in corso nel Paese. La decisione ha avuto come diretta conseguenza la morte di Mohsen Shekari, non senza altre tensioni per strada. Ma è proprio dai racconti dei protagonisti che emergono indiscrezioni molto forti su quello che sta accadendo in Iran.

L’utilizzo delle armi contro le donne, la denuncia di medici e infermieri

Sono decine le testimonianze di infermieri e medici impegnati a curare chi si oppone al regime, seppur in segreto per evitare l’arresto. Ciò accade poiché i presidi sanitari sono sotto il costante controllo dei Basij, la milizia del regime. Ed è proprio dai sanitari che emerge l’utilizzo di fucili caricati a pallini di plastica o metallo, gli stessi utilizzati per colpire gli uccelli.

Puntare contro diverse parti del corpo, tutto cambia però a seconda del genere della persona. Agli uomini si segnalano colpi a schiena, gambe e natiche, per le donne colpi nelle zone “simbolo della femminilità“, si legge sul The Guardian. Strascichi evidenti e ferite spesso gravi, con conseguenti danni permanenti.

Iran violenza
L’utilizzo delle armi contro le donne, la denuncia di medici e infermieri (Immagine Rete)

Vogliono distruggere la bellezza delle nostre ragazze. E pure la loro capacità di procreare. Mirano alle parti intime delle donne perché sono dei complessati sessuali che godono nel far male alle giovani. Ne ho curata una di vent’anni, colpita ai genitali da due pallini […] Mi ha raccontato di essere stata circondata da una decina di agenti che le hanno sparato da molto vicino. Mi ha molto turbato: poteva essere mia figlia“, si legge nella testimonianza di un medico della provincia di Isfahan.

La difficoltà di andare in ospedale

I poliziotti di certo colpiscono per fare male, senza pensare alle conseguenze fisiche. Nessuna differenza fra piedi, gambe e organi vitali, anzi. Anche alcuni chirurghi, citati sempre dal The Guardian, hanno dichiarato di essere costretti ad operare in luoghi non adatti e quasi al buio, pur di evitare la polizia. Le milizie non hanno preso bene neanche la protesta dei dottori davanti al consiglio medico iraniano.

Anche in questo caso esplosi colpi a gambe e schiena: almeno cinque professionisti sarebbero in gravi condizioni dopo quanto avvenuto lo scorso mese di ottobre. “Le donne colpite nelle zone intime hanno paura e si vergognano di andare in ospedale. Molte provano a curarsi in casa ma è molto pericoloso“, commenta un chirurgo che ha voluto mantenere l’anonimato.

Si spara anche in pieno volto

Nessuno scrupolo neanche per i colpi inferti contro gli occhi. Sono circa 400 gli oftalmologi che hanno sottoscritto una lettera di protesta, con tanto di spiegazioni su quanto visto. Una semplice radiografia mostrerebbe infatti il cranio di un giovane, rimasto senza vista, diretta conseguenza di 18 pallini che lo hanno colpito in diverse zone della testa.

Impostazioni privacy