Pnrr, economista Loretta Napoleoni a Free.it | “Disastro italiano. Manca politica industriale”

“Se ci sono ritardi nell’attuazione del Pnrr questi vanno affrontati, ma il principale impegno è quello di cercare di rispettare i tempi e le scadenze”. Lo ha detto Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, durante una delle discussioni sul Piano di resilienza italiano. A Roma in questi giorni c’è una task force della Commissione che ha il compito di valutare le misure messe in agenda dal governo. Ma ci sono grossi ritardi e molte discrepanze rispetto agli obiettivi già approvati dal Consiglio. Il rischio è di perdere i soldi e fallire il piano. A Free.it Loretta Napoleoni, economista che vive e lavora nel Regno Unito.

La bacchetta arriva dalla portavoce della Commissione Veerle Nuyt, secondo cui gli Stati membri dovrebbero attuare il loro Pnrr e l’attuazione include milestones e obiettivi, secondo scadenze chiare. Ma il governo italiano, in particolare Salvini, continua a sostenere che il piano vada ritoccato. Il braccio di ferro, dunque, è in corso. Ma il rischio reale è di perdere miliardi che, invece, sarebbero vitali per il Paese.

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Pnrr, l’economista Loretta Napoleoni a Free.it | “Disastro italiano, manca politica industriale. Il rischio è che…”

Cosa ne pensa di quanto sta accadendo sul Pnrr in Italia?

“Penso che hanno fatto un disastro sul Pnrr, tutti, e non sanno come districarsi. Sicuramente, in un Paese dove manca una vera programmazione industriale di crescita ricevere è chiaro che è difficile allocare questi soldi. E questo è il primo problema. Il secondo problema è che in Italia non c’è una continuità governativa. Abbiamo avuto il governo Conte 1, Conte 2, poi Draghi, adesso c’è la Meloni….Sono persone diverse, con indirizzi differenti che chiaramente gestiscono il Pnrr in modo discorde. Checché se ne dica della continuità tra Draghi e Meloni. Ci sono passaggi di responsabilità, attività burocratica e questo da un governo all’altro genera prima di tutto ritardo e secondo anche molti errori”.

Cosa è stato sbagliato?

“Io trovo che sia stato gestito tutto malissimo. Ci sono grosse discrepanze anche tra i soldi già spesi dall’amministrazione Draghi e quelli che sono rimasti. Non si sa bene neanche quanti ne sono spesi e quanti se ne possono spendere ancora. E su cosa. Questo è assurdo. Adesso c’è la task force della Commissione europea a Roma per cercare di fare il punto sull’attuazione delle misure previste dall’Italia. E, secondo me, per far comprendere che il testo del piano non può essere rivisto così, da un giorno all’altro”.

Secondo lei perché negli altri Paesi tutto questo non sta succedendo?

Perché gli altri Stati hanno una politica industriale. Ecco perché. Quindi sanno subito ed esattamente come e dove allocare i fondi del Pnrr. E stanno mettendo in agenda quei punti previsti dal piano, senza modifiche o richieste di aggiustamenti o revisioni. E poi gli altri Stati non cambiano governo ogni anno e mezzo, due anni. Se uno ha un governo di cinque anni gestisce i fondi in modo migliore rispetto a chi in 5 anni ha avuto tre governi diversi. In Italia tutti ci vogliono mettere le mani e si fa un pasticcio. Per di più, come dicevo, manca la politica industriale.

Pnrr, economista Loretta Napoleoni a Free.it | “Italia per Bruxelles Paese sui generis”

“Le faccio l’esempio della transizione ecologica, due belle parole in bocca a molti ma di fatto non significano niente perché non c’è un piano, non c’è una pianificazione. Sicuramente in tutto questo disastro di gestione c’è anche in mezzo il discorso della corruzione, ma non lo tocchiamo nemmeno, perché a volte è un alibi. Non è che possiamo sempre addossare tutta la colpa alla corruzione del sistema, che in fin dei conti c’è dappertutto, in Europa e nel mondo. Io dico, concentriamoci su quelli che sono i veri problemi strutturali”.

Pnrr,
Pnrr, l’economista Loretta Napoleoni a Free.it | “Italia per Bruxelles Paese sui genersi”

Lei vive all’estero ormai da anni, dal suo punto di vista come la vedono gli altri Stati questa vicenda intricata del Pnrr italiano?

“Sicuramente l’Italia è sempre vista da Bruxelles come un Paese sui generis. Facciamo parte dei sette più industrializzati al mondo però abbiamo dinamiche da terzo mondo. Siamo un po’ in mezzo tra i Paesi dell’est europeo e la Francia o la Germania. E’ molto interessante, per esempio, notare che la Spagna sia un Paese vicino e per molti aspetti simile a noi ma ha una percezione totalmente diversa. La Spagna è un Paese molto più in linea con le democrazie più avanzate come Francia e Germania e lì non succedono le cose che succedono in Italia. E’ percepito in maniera più affidabile. Per esempio, non ci sono mai task force europee che vengono a ispezionare per capire che succede. In Italia succede puntualmente, è successo anche per il Covid.

 Un governo dovrebbe preoccuparsi di questo, ha un grosso significato. Poi che questo problema del Pnrr si presenti dopo che c’è stato un governo tecnico fa riflette. Draghi ha gestito la BCE tutti quegli anni, avrà saputo gestire un Pnrr nazionale. Quindi cosa succede…il problema fondamentale che non c’è contininuità e ognuno vuole fare di testa propria. Non si sa dove metterli questi soldi, non è che ci si può inventare una programmazione industriale di sviluppo e modernizzazione dalla sera alla mattina. Vogliamo fare la transizione ecologica? Benissimo. Cosa vuol dire? Dove andiamo a investire? Nelle facciate al 110%? Si investa, piuttosto, nel fotovoltaico. In Spagna tutte le case hanno i pannelli solari, che scalda solo l’acqua, ok, ma meglio di niente”.

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