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Juventus, perchè i magistrati di Torino non hanno chiesto l’arresto di Agnelli: decisiva una intercettazione

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Alessandro Artuso

Acque agitate in casa Juve per la vicenda che fa seguito alle dimissioni dell’intero Cda bianconero: perché Andrea Agnelli e gli altri non sono stati arrestati. Cosa emerge da una intercettazione. 

Il giudice per le indagini preliminari non ha scelto di apportare misure cautelari di alcuni genere per Andrea Agnelli e gli altri dirigenti della Juventus indagati per l’affare delle plusvalenze.

Juve, perchè i magistrati di Torino non hanno chiesto l’arresto di Agnelli: decisiva una intercettazione

Al centro di tutto ci sarebbe una ragione in particolare che avrebbe fatto desistere dalla decisione. Una situazione certamente in divenire che arriva in un momento complicato per il club allenato da Massimiliano Allegri. Il futuro è ancora tutto da scrivere, ma ora le cose si fanno complicate.

Juve, la scelta dei magistrati | Perché per Agnelli e gli altri non è stato chiesto l’arresto

Secondo gli inquirenti, infatti, i vertici del club potrebbero aver agito in buona fede, accorgendosi della strada intrapresa, da qui l’interruzione di tali operazioni. A spiegarlo è il gip Morello che, con la decisione dello scorso 12 ottobre, ha di fatto respinto le richieste di misure per Agnelli e gli altri indagati. “Risulterebbe difficile ipotizzare un discostamento consapevole, e quindi in definitiva doloso, dai corretti criteri di contabilizzazione delle poste“, si legge nelle motivazioni del giudice.

Juve, la scelta dei magistrati | Perché per Agnelli e gli altri non è stato chiesto l’arresto

Il gip avrebbe deciso tutto questo dopo le parole pronunciate da Federico Cherubini, direttore sportivo della Juventus, a luglio 2021. “Per fortuna alla luce delle recenti visite ci siamo fermati“, emerge da una intercettazione. Per dovere di cronaca si precisa che Cherubini non è fra gli indagati, pur parlando di una telefonata avvenuta il 22 luglio 2021. Fra le misure cautelari mancherebbe di fatto la possibile reiterazione del reato, almeno questo è quanto evidenziato dal giudice Morello.

La situazione in casa bianconera

Questo modus operandi farebbe parte della gestione avvenuta durante il periodo di pandemia, in particolare con stadi chiusi e lockdown. Le manovre avvenute fra 2020 e 2021 sarebbero “certamente illecite, con sussistenza di gravi indizi“. Le vicende turbolenti in casa Juventus rischiano comunque di minare la ripresa del campionato. La Serie A ripartirà dopo i Mondiali di Qatar, ma adesso per alcuni componenti dell’ex Cda è tempo di pensare alle strategie difensive. Sulla vicenda è intervenuto Alessandro Del Piero che ha invitato i tifosi a compattezza e unità d’intenti, specialmente in un momento delicato come quello attuale.

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