Qatar 2022, arbitro Stephanie Frappart nella storia: perché riscrive la storia del calcio

Designazione storica al Mondiale in Qatar. Per la prima volta ci sarà una donna a dirigere una partita del torneo iridato.

A essere scelta è stata una direttrice di gara francese che ha già debuttato in Europa League e Champions.

Qatar 2022: Stephanie Frappart, chi è la direttrice di gara che rischerà la storia del calcio

Costarica-Germania resterà nella storia dei Mondiali di calcio e, almeno al momento, non per il risultato. La partita della terza giornata del girone E della Coppa del Mondo in Qatar sarà infatti la prima ad essere arbitrata da una donna.

Il gruppo degli arbitri al Mondiale è composto da 36 direttori di gara. Tra questi ci sono anche tre donne.

Stephanie Frappart è una delle tre direttrici di gara presenti al Mondiale

Quella scelta per riscrivere i libri di storia del calcio sarà Stephanie Frappart. La francese è una delle tre arbitro donna insieme con la giapponese Yoshimi Yamashita e la ruandese Salima Mukansanga.

Qatar 2022, Stephanie Frappart è una delle tre direttrici di gara presenti al Mondiale

Finora nessuna era stata ancora scelta come arbitro. Tutte hanno svolto il ruolo di quarto uomo e Frappart aveva esordito nella partita Messico-Polonia.È un segnale forte da parte della Fifa avere donne arbitri in Qatar – aveva commentato Frappart dopo l’annuncio dei fischietti selezionati per il torneo -. Non sono una portavoce femminista, ma se questo puo’ far accadere le cose…“, aveva aggiunto, dicendosi consapevole di “giocare un ruolo” come un modello per un’intera generazione di future donne arbitro.

Per la 38enne francese la Coppa del Mondo è la logica continuazione di un’ascesa fulminea. Prima arbitro donna nella seconda divisione francese (2014), poi nella Ligue 1 maschile (2019), nella Supercoppa Europea (agosto 2019), nella Champions League (dicembre 2020) e nella finale della Coupe de France (maggio), Frappart è ormai molto ben affermata nel panorama arbitrale francese ed europeo.

Ora un altro passo, probabilmente il più importante della sua carriera da direttore di gara. Un passo che che non sarà di certo l’ultimo, ma che la farà restare per sempre nei libri di storia del calcio e di questi Mondiali già unici per essere giocati nel corso del periodo invernale.

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